Suning.com è sull’orlo dell’insolvenza. Per molti anni ammiraglia della galassia Zhang, con migliaia di negozi retail e una piattaforma online tra le più diffuse in Cina, ha infatti dichiarato (nella relazione semestrale) debiti scaduti verso i fornitori per 4 miliardi di euro con dubbi sulla continuità aziendale. Come riferisce Calcio&Finanza, nell’ultimo semestre i ricavi sono praticamente evaporati (da 13,1 a 5,2 miliardi di euro) e il rosso ammonta a 385 milioni, da sommare alla perdita-monstre da 6 miliardi registrata nel 2021. La situazione debitoria è spaventosa: oltre ai fornitori scaduti, la società non ha rispettato alcuni covenant sui finanziamenti di cui le banche non hanno chiesto però il rimborso immediato. In pratica, Suning.com è tenuta in vita dal sistema finanziario.
Inter, arrivano 100 milioni ma servirà una cessione top
Tre mesi fa, voci di mercato insistenti riferivano di istanze di fallimento presentate da due creditori al tribunale di Nanchino. Secondo diversi organi di stampa cinesi, tra cui Global Times, le istanze verrebbero ripresentate con regolarità ma il tribunale non si sarebbe ancora pronunciato. Il gruppo ha negato un’imminente liquidazione ma la frase “…gli eventi o le circostanze indicano che potrebbero sussistere significative incertezze che potrebbero far sorgere dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare a operare” pesa come un macigno e avverte la comunità finanziaria sui rischi di continuità aziendale. Il titolo è ormai ai minimi termini in borsa, avendo perso il 90% in 4 anni.
L'ammiraglia. Suning.com è l’asset più rilevante del gruppo Zhang. Gli altri business in capo a Suning Holdings (calcio, immobiliare, tv) vanno a rotoli e la quota del 17% in Suning.com rende ancora Zhang il primo azionista della società, pur senza controllarla e avendone dovuto cedere la presidenza. Ai prezzi attuali, però, il valore della quota in capo all’azionista dell’Inter si è ridotto a 400 milioni. Nel luglio 2021, entità vicine al governo cinese affiancarono il colosso e-commerce Alibaba in un salvataggio di Suning, rilevandone quote importanti e fornendo a Zhang la liquidità per rimborsare alcuni bond. Un salvataggio non riuscito, perché i problemi di Suning sono soprattutto industriali. Nonostante l’espansione commerciale che l’ha resa uno dei retailers più radicati in Cina, Suning.com ha smesso da anni di essere un business profittevole. La marginalità si è azzerata perché la vendita al dettaglio di beni di consumo, in un mercato maturo come quello cinese, è un business affollato di concorrenti in cui è difficile differenziarsi se non per il prezzo. I bilanci degli ultimi anni sono stati puntellati da operazioni straordinarie come plusvalenze da cessioni di partecipazioni o utili da strumenti derivati, ma la vera importanza strategica di Suning.com era la generazione di liquidità. Un retailer vende al pubblico, incassando a vista, ma paga i fornitori con importanti dilazioni generando un surplus di cassa che, nel caso di Suning, alimentava le fameliche attività in cui il gruppo era impegnato. Quando la macchina si è inceppata, avendone Zhang dovuto cederne il controllo, la crisi di liquidità ha investito tutto il gruppo rendendo difficoltoso il rifinanziamento del debito.
Cessione Inter: perché Zhang accelera e chiama la banca che ha venduto il Chelsea
Potrà uscire dalla crisi? Nella semestrale si parla di cedere partecipazioni: l’ultima spiaggia per evitare un default che coinvolgerebbe decine di migliaia di dipendenti ma che vaporizzerebbe anche l’ultimo asset importante della famiglia Zhang.