Inter, un muro invalicabile

La squadra nerazzurra ha subito un solo gol nelle prime cinque giornate: è la miglior difesa d’Europa
Inter, un muro invalicabile© Inter via Getty Images
Pietro Guadagno
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MILANO - Di qui non si passa. Tra i segreti dell’Inter capolista a punteggio pieno c’è certamente anche la difesa: solo un gol al passivo in 5 giornate. Nessun’altra big europea ha mostrato una simile solidità. E, più in generale, nei 5 principali campionati del Vecchio Continente, non ci sono squadre che abbiano avuto un rendimento del genere nel proprio pacchetto arretrato. Il Manchester City, ad esempio, per citare quali formazioni si sono avvicinate di più, ha incassato 3 reti in 6 gare, come l’Eintracht, non certo capolista, in 5 giornate di Bundesliga.

Porta inviolata in quattro occasioni

La differenza è netta rispetto all’anno scorso, quando i nerazzurri, nei primi 5 turni, arrivarono a raccogliere ben 8 palloni nella propria porta: conseguenza innanzitutto delle due sconfitte rimediate con Lazio e Milan, entrambe con 3 gol al passivo. Forse, quest’anno, il calendario è stato più agevole, ma uno scontro diretto, nuovamente con il Diavolo, c’è stato e non solo l’Inter l’ha superato in carrozza, ma ha concesso il minimo ai rossoneri, seppure sia stato l’unico match concluso senza un clean-sheet. Ora Sommer è già a quota 4, mentre nello scorso torneo furono in tutto 13. Peraltro, gli uomini di Inzaghi infilarono una vera e propria serie nera in trasferta, tornando puntualmente dopo ogni viaggio a Milano con almeno un paio di reti subìte. Ovvio che con un “tassa” del genere fosse davvero complicato prendersi i 3 punti. Adesso, invece, i “blitz” a Cagliari ed Empoli sono stati superati indenni e con il bottino pieno.

Inter, una grande fase difensiva

Del resto, con un muro del genere là dietro, può bastare anche un solo gol per fare il colpo, come è accaduto giusto domenica al Castellani. In caso di necessità, comunque, ci può sempre pensare Sommer. Era stato accolto con un pizzico di scetticismo. Più che altro per come, in pochi mesi di nerazzurro, era riuscito a imporsi Onana, fenomenale per la sua abilità nell’avviare l’azione. Ma lo svizzero gioca da anni ad alto livello. E, non a caso, ha risposto da par suo quando è stato chiamato in causa. Per la verità è accaduto davvero poche volte. Sono stati soltanto 9, in 5 giornate, infatti, i tiri nello specchio degli avversari. E, appunto, solo uno, quello di Leao, è finito in rete. Sommer è stato sollecitato di più in Champions, in casa della Real Sociedad. E, in quel frangente, è stato decisivo, impedendo che gli spagnoli raddoppiassero e permettendo a Lautaro di pareggiare quasi allo scadere.

Pavard, l’uomo in più di Inzaghi

Proprio a San Sebastian ha debuttato l’altra new-entry della difesa, ovvero Pavard. È stato l’investimento più dispendioso dell’ultimo mercato, secondo solo a quello per Frattesi. Ma è stata soprattutto un’occasione, visto che il francese è stato campione del mondo con la Francia e campione d’Europa con il Bayern, peraltro sempre da protagonista. Approfittando del contratto in scadenza nel 2024 e della sua voglia di Inter, Marotta e Ausilio lo hanno consegnato ad Inzaghi per 30 milioni. Per un paio di gare è rimasto in panchina, poi, in Champions, ecco il debutto da titolare. È stata la gara più difficile finora per l’Inter. Ma Pavard ha tenuto comunque botta: pulito, sicuro, ha subito dimostrato il suo valore. E ad Empoli si è confermato sugli stessi livelli. È stato scelto per essere il dopo-Skriniar, ma il suo sarà un contributo diverso rispetto a quello dello slovacco. Una volta definitivamente integrato nei meccanismi della squadra, Inzaghi non avrà solo un difensore, ma anche un centrocampista aggiunto, esattamente come lo è già Bastoni.


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