Inter, un anno fa era "Inzaghi out", oggi Simone può battere Spalletti

Contestato nella passata stagione, il tecnico nerazzurro ora domina il campionato e viagga a ritmi simili al Napoli campione lo scorso anno: i dettagli

MILANO - Le ali spiegate verso il titolo, proprio come quelle del Napoli di Spalletti nello scorso campionato. Le similitudini con l’attuale Inter di Simone Inzaghi sono tante, incluso il vantaggio rispetto alla più diretta inseguitrice. Ieri sera ha preso il via la 28ª giornata di Serie A, che al termine un anno fa vedeva i partenopei avanti di 16 lunghezze rispetto alla Lazio (71 a 55).

Inter, ritmo insostenibile per le altre

Appena un punto in più dell’attuale corazzata nerazzurra, che però deve ancora scendere in campo e stasera a Bologna potrebbe addirittura allungare il passo in vetta in attesa che domani la Juve ospiti l’Atalanta. Per il momento la graduatoria vede la capolista a 72, inseguita dai bianconeri a 57. Il Napoli chiuse il campionato scorso sempre con 16 punti in più rispetto alla seconda, ma alla 34ª giornata (così come alla 27ª) toccò il tetto dei 19. Questa Inter non si pone nessun limite e dopo tanto equilibrio, durato fino allo scontro diretto vinto a San Siro a inizio febbraio, ha preso il largo con decisione, sfruttando i passi falsi della squadra di Allegri e soprattutto vincendo sempre (9 di fila in Serie A) da inizio 2024 contro qualsiasi avversario. Un ritmo impossibile da sostenere per qualsiasi altra sfidante.

Metamorfosi nerazzurra nel segno di Inzaghi

Tornando esattamente a un anno fa, però, se il Napoli volava verso il trionfo tricolore, l’Inter invece a La Spezia entrava nel ciclo nero di 4 sconfitte (e un pareggio) in 5 partite con Inzaghi messo sempre di più in discussione. Un solo punto contro Spezia, Juve, Fiorentina, Salernitana e Monza. A distanza di tempo la metamorfosi si è completata grazie al filotto attuale in tutte le competizioni e sono in tanti ad attendere al varco Lautaro e compagni, soprattutto in Europa, come dimostrano le recenti parole e attestati di stima da parte di colleghi e commentatori sia in Italia sia all’estero. L’ex centravanti Titì Henry qualche giorno fa in Inghilterra ha sentenziato: «Seguo Inzaghi dai tempi della Lazio, se adesso ti ritrovi di fronte l’Inter in Coppa sono guai».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Inter, doppio esame: Bologna e Atletico

A conferma che gli esami nella vita non finiscono mai, nei prossimi giorni l’allenatore interista è atteso da uno snodo importante. Mercoledì il ritorno infuocato a Madrid in casa dall’Atletico, stasera il tabù Bologna che per lui non può essere una sfida qualsiasi avendo sempre rimediato almeno una sconfitta negli ultimi quattro anni. La prima volta con la Lazio, poi tre volte con l’Inter. Dallo scivolone per il famigerato errore di Radu fino alla dolorosa eliminazione di tre mesi fa in Coppa Italia. Quest’ultima non gli è mai andata giù, al trofeo nazionale il tecnico piacentino tiene particolarmente e anche per questo stasera al Dall’Ara porterà nelle scarpe diversi sassolini da togliersi.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

MILANO - Le ali spiegate verso il titolo, proprio come quelle del Napoli di Spalletti nello scorso campionato. Le similitudini con l’attuale Inter di Simone Inzaghi sono tante, incluso il vantaggio rispetto alla più diretta inseguitrice. Ieri sera ha preso il via la 28ª giornata di Serie A, che al termine un anno fa vedeva i partenopei avanti di 16 lunghezze rispetto alla Lazio (71 a 55).

Inter, ritmo insostenibile per le altre

Appena un punto in più dell’attuale corazzata nerazzurra, che però deve ancora scendere in campo e stasera a Bologna potrebbe addirittura allungare il passo in vetta in attesa che domani la Juve ospiti l’Atalanta. Per il momento la graduatoria vede la capolista a 72, inseguita dai bianconeri a 57. Il Napoli chiuse il campionato scorso sempre con 16 punti in più rispetto alla seconda, ma alla 34ª giornata (così come alla 27ª) toccò il tetto dei 19. Questa Inter non si pone nessun limite e dopo tanto equilibrio, durato fino allo scontro diretto vinto a San Siro a inizio febbraio, ha preso il largo con decisione, sfruttando i passi falsi della squadra di Allegri e soprattutto vincendo sempre (9 di fila in Serie A) da inizio 2024 contro qualsiasi avversario. Un ritmo impossibile da sostenere per qualsiasi altra sfidante.

Metamorfosi nerazzurra nel segno di Inzaghi

Tornando esattamente a un anno fa, però, se il Napoli volava verso il trionfo tricolore, l’Inter invece a La Spezia entrava nel ciclo nero di 4 sconfitte (e un pareggio) in 5 partite con Inzaghi messo sempre di più in discussione. Un solo punto contro Spezia, Juve, Fiorentina, Salernitana e Monza. A distanza di tempo la metamorfosi si è completata grazie al filotto attuale in tutte le competizioni e sono in tanti ad attendere al varco Lautaro e compagni, soprattutto in Europa, come dimostrano le recenti parole e attestati di stima da parte di colleghi e commentatori sia in Italia sia all’estero. L’ex centravanti Titì Henry qualche giorno fa in Inghilterra ha sentenziato: «Seguo Inzaghi dai tempi della Lazio, se adesso ti ritrovi di fronte l’Inter in Coppa sono guai».


© RIPRODUZIONE RISERVATA
1
Inter, un anno fa era "Inzaghi out", oggi Simone può battere Spalletti
2
Inter, doppio esame: Bologna e Atletico