MILANO - Che la volontà sia quella di restare all’Inter è fuori discussione. Lautaro non si sente solo capitano, ma anche simbolo e rappresentante di certi valori. Senza contare, poi, il legame con la città di Milano, suo e della sua famiglia. Il rinnovo del suo contratto, però, resta un nodo. E le ultime evoluzioni societarie non aiutano certo scioglierlo, se non altro in tempi rapidi. Come, in verità, desiderebbe lo stesso argentino, alla luce di quanto detto domenica sera: «Questa settimana, prima della fine della stagione, dobbiamo cercare un accordo». Fosse solo una questione di tempo, si tratterebbe solo di aspettare: ci vediamo, ci sediamo attorno ad un tavolo, raggiungiamo un’intesa e poi, quando sarà possibile, ratifichiamo il nuovo contratto.
Lautaro e il rinnovo: non meno di Vlahovic
La realtà invece racconta come ci sia ancora distanza tra le parti. E nemmeno così ridotta. Inevitabile, per immaginare di raggiungere un accordo, venirsi incontro a vicenda. Tuttavia, finora, nonostante ripetuti contatti e appuntamenti, tutti comunque all’insegna della cordialità, non c’è stato modo di sbloccare la situazione. Il primo problema è che ci sono basi di partenza differenti. Lautaro, infatti, forte di quest’ultima stagione da dominatore, e non solo, chiede che gli venga riconosciuto tale status. Così, se Vlahovic a partire dalla prossima annata diventerà il più pagato della serie A, con il suo ingaggio che automaticamente si alzerà fino a 12 milioni, allora Lautaro sente di non essere da meno. La sua richiesta, come anticipato dal nostro direttore Ivan Zazzaroni domenica sera a Pressing, sarebbe nello specifico di 12 milioni a salire, con scadenza spostata al 2028. Per l’Inter, però, queste cifre sono assolutamente incompatibili con le possibilità del club. Anzi, pure spingersi a 10 sarebbe un problema. E tutto in attesa di capire come vorrà muoversi Oaktree, nel momento in cui dovesse assumere il controllo dell’Inter.
La disponibilità di Lautaro sul rinnovo
Lautaro ha piena consapevolezza del fatto che i forzieri nerazzurri non siano pieni e che esistano dei limiti oltre i quali non si possa andare. La stessa Inter ha già ipotizzato un percorso attraverso cui avvicinarsi alle richieste del Toro e del suo entourage. Ovvero inserire nel contratto una serie di bonus che gli permetterebbero anche di superare i 10 milioni, legati però a traguardi sportivi che, per il club, garantiscono guadagni supplementari, come ad esempio i passaggi di turno in Champions. La quadratura, però, ancora non è stata trovata. Facile che in questi giorni possa andare in scena un nuovo tentativo. Ma è tutt’altro che scontato che possa spuntare la fumata bianca. Che, in ogni caso, avrebbe bisogno dell’avallo della proprietà. Peraltro, l’”urgenza” manifestata la Lautaro è facilmente spiegabile. Domenica prossima, infatti, l’Inter giocherà la sua ultima gara di campionato in casa del Verona. Poi scatterà il rompete le righe. Che, per il Toro, non significa andarsene in vacanza, ma un’estate comunque densa di impegni. Comincerà con la doppia amichevole contro Ecuador e Guatemala, proseguirà con la Coppa America, tra metà a giugno e metà luglio, e sullo sfondo ci sarebbe pure l’Olimpiade di Parigi. Naturale, insomma, che l’argentino gradirebbe lasciare l’Italia con tutto già sistemato, liberando la mente da altri pensieri. Così non sarà, a meno di sorprese. Ma sarebbe già importante se le parti trovassero il modo di avvicinarsi.
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