L’Inter ha bisogno di Lautaro: fiducia confermata

Il capitano nerazzurro cerca riscatto a Empoli: in questa stagione ha segnato soltanto tre gol
Giorgio Coluccia
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MILANO - No, questo inizio di stagione non è come se lo aspettava. Alle difficoltà che sta vivendo con l’Inter si è aggiunto il settimo posto nella graduatoria del Pallone d’Oro, per il quale ambiva a un piazzamento migliore. L’ostinata rincorsa di Lautaro Martinez, per tornare ai suoi standard abituali, continua oggi pomeriggio sul campo dell’Empoli, una delle tre sole squadre - assieme a Sassuolo e Roma - in cui nella folgorante passata stagione non aveva fatto gol tra andata e ritorno. Quest’ultimo spunto mette ancor più in risalto le difficoltà incontrate dall’attaccante argentino fin qui, con appena 3 reti (tra cui una doppietta) messe a segno in A. L’anno scorso dopo 9 giornate di campionato erano state addirittura 11, incluse due doppiette e un poker.

Lautaro in attesa di riscatto

Il centravanti di Bahia Blanca sembra destinato a partire titolare anche in Toscana, confermando una costante che in massima serie lo ha visto sempre in campo dal 1’ a parte la sfida contro il Lecce saltata per infortunio. Di contro nelle tre partite di Champions ha sempre iniziato dalla panchina. Oggi a Empoli al suo fianco ci sarà ancora Thuram, che ieri alla partenza in treno si è presentato con il cuscino, evidentemente per riposare nel miglior modo possibile nel pieno di questo tour de force imposto dal calendario. La pazza sfida di domenica contro la Juve ha confermato che la condizione di Lautaro rimane precaria, non ha ancora carburato del tutto per provare a tornare allo stratosferico livello dell’annata della seconda stella. Insistendo sulla titolarità l’augurio di Simone Inzaghi è che la situazione migliori giocando, permettendo al Toro di trovare continuità per far male alle avversarie. Di fatto deve allenarsi proprio giocando perché gli impegni ravvicinati e la nazionale argentina gli hanno precluso di fare un lavoro fisico continuato. L’unico vero sprazzo all’altezza del miglior Lautaro fin qui si è visto nel pomeriggio di Udine, alla sesta giornata, quando per una volta aveva mostrato il suo miglior volto pochi giorni dopo il boccone amaro del derby, al termine del quale aveva confermato di essere il primo a dover lavorare per risalire la china.

Lautaro, stimoli e autocritica

Il primo a non essere soddisfatto per il rendimento è lui stesso, così come è sempre il primo a fare un’autocritica costruttiva quando le cose non girano nel migliore dei modi. Più che mai in questa fase l’Inter ha bisogno del suo bomber di razza, che fin qui non è riuscito a incidere per via di una condizione non ottimale. La voglia di lottare e di provarci non manca, ma negli ultimi venti metri di campo è mancato il suo saper essere letale come lo era stato fino all’estate scorsa nel regalare la Coppa America all’Argentina. A novembre ci sarà un’altra sosta per le nazionali, fin qui i lunghi viaggi per l’Albiceleste non l’hanno di certo favorito nel lavoro ad Appiano, e almeno per la fase offensiva Inzaghi si è più volte aggrappato a Thuram, vice capocannoniere del torneo alle spalle di Retegui prima che cominciasse questa decima giornata. Adesso però servono i gol di Lautaro, le stoccate del capitano in grado di trascinare tutta la squadra con l’atteggiamento da leader sul campo. Per completare il quadro non va tanto meglio a San Siro, dove non segna ormai da otto mesi, ma a questo ci si potrà pensare dalla prossima sfida casalinga. Oggi c’è la trasferta di Empoli ed è qui che il Toro ambisce a ripartire di slancio.


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