Furia Inter, cinque torti arbitrali in un mese: lo sfogo di Inzaghi

Vari episodi, tre dei quali decisivi per il risultato, contro due ininfluenti. Il club preferisce un basso profilo, Marotta: "Evitiamo polemiche", ma in realtà...
Pietro Guadagno
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MILANO – Troppi episodi e tutti concentrati nello spazio di poche settimane per non arrabbiarsi. E così, al termine del derby, è scattato lo sfogo di Inzaghi. Che, tra l’altro, qualcosa aveva detto anche alla vigilia, ricordando il fallo non fischiato su Asllani in Supercoppa, da cui poi è nata la punizione-gol di Theo Hernandez che ha riaperto la sfida. Dunque, il calcione rifilato da Pavlovic a Thuram non ha fatto altro che spezzare un argine già precario. Come premesso, le rimostranze del tecnico nerazzurro nascono dalla concentrazione degli episodi: ben 5 e distribuiti in unico mese, dal 6 gennaio a Riyad fino al 2 febbraio. C’è anche dell’altro, però. Nessuno in casa Inter ha dimenticato le dichiarazioni di Conte, al termine di del match con il Napoli. Era il 10 novembre e l’allenatore leccese, riferendosi al rigore assegnato all’Inter e poi sbagliato da Calhanoglu, disse: «Così si creano retropensieri».  

Furia Inter, cinque episodi in un mese

Già allora l’idea del club nerazzurro era che la polemica fosse del tutto strumentale. Ma poi ci sono state tutte le situazioni dell’ultimo mese. Dopo la Supercoppa, la serie è proseguita con il contatto in area tra Thuram e Skorupski in Inter-Bologna, con fallo attribuito al francese. Quindi, il colpo di “karate”, sempre in area, di Ismajli nella sfida con l’Empoli, passato completamente sotto silenzio. Poi il braccio largo di Baschirotto nella gara con il Lecce. E, infine, quanto accaduto domenica sera. Come già sottolineato sono 5 episodi, 3 dei quali decisivi per il risultato, contro 2 ininfluenti. Insomma, citando ancora Conte, qualche “retropensiero” ha cominciato a circolare anche dalle parti di Appiano Gentile. 

Marotta: "Evitiamo polemiche"

Passata la nottata, però, il club nerazzurro ha preferito non continuare ad alzare il polverone. «Evitiamo le polemiche», ha detto infatti Marotta, a margine dell’Assemblea elettiva della Figc. Ma non significa che lo sfogo di Inzaghi non sia stato condiviso. Al contrario, quanto manifestato dall’allenatore, rispecchia anche il pensiero del club. D’altra parte, però, c’è anche la necessità di non fermarsi a quell’episodio e di non prestare il fianco ad alibi, poi sempre destinati ad essere controproducenti. Anche perché c’è la convinzione di avere comunque in mano il proprio destino, al di là dei fattori esterni. Certo, qualora dovesse capitare qualche circostanza analoga, l’allarme tornerebbe a suonare ancora più forte. E c’è da credere che non mancheranno nuove rimostranze. 


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