L'Inter può solo perderlo© Inter via Getty Images

L'Inter può solo perderlo

Leggi il commento del Direttore del Corriere dello Sport - Stadio
Ivan Zazzaroni
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Lo stupore e l’amarezza provati nel constatare che il calcio italiano ha riservato un minuto di silenzio al presidente della Federginnastica Riccardo Agabio, sconosciuto ai più, mentre a Bruno Pizzul, popolarissimo - ad ogni livello - non è stato capace di dedicare un secondo: soltanto Udine gli ha reso omaggio allo stadio e per questo ringrazio i Pozzo e i friulani. Massimo rispetto per Agabio, ci mancherebbe: ma Bruno era nostro, più nostro. Come voce, presenza, dolore, ricordo. 

Lo dovevo scrivere e l’ho scritto. E adesso il campo. Abbiamo vissuto una domenica di pentesosta, folle, dura, anche scioccante: il Napoli, che aveva appena messo sotto la Fiorentina, non ha saputo approfittare del Venezia; il Bologna, ora quarto, ne ha dati cinque alla Lazio e avrebbero potuto essere addirittura il doppio; la Roma ha fatto comunque il suo, due punti li ha tuttavia portati Svilar; la Fiorentina ha affondato la Juve e Thiago, spinta dagli ex Kean e Fagioli che hanno giocato a livelli strepitosi: malissimo invece Nico Gonzalez che a Commisso fruttò l’estate scorsa la bellezza di 40 milioni.  

Per aggravare ulteriormente il bilancio in chiave juventina si possono aggiungere le belle prestazioni di altri “milaniani”: Nicolussi-Caviglia col Napoli e la doppietta di Miretti. 

Stavolta Giuntoli si è presentato davanti alle telecamere per confermare Motta, al quale alla vigilia era stato affidato il compito di dichiarare che la società e la proprietà erano (sono?) con lui. Un’altra comunicazione anomala - lo scambio di compiti - non è la prima e non sarà l’ultima. 

Thiago si è assunto la responsabilità del fallimento (è sembrato in confusione dopo una settimana di disturbi diffusi): non saranno affatto semplici le ultime nove partite, dovendo guidare una squadra disorientata (sette gol subiti nelle ultime due uscite) e incapace di reagire. Del Piero ha parlato di «stato di vuoto che non rispecchia lo spirito Juve». Lo spirito tante volte evocato.  

Il mercato è stato sbagliato, non è la prima volta che lo scriviamo, ma fin dal primo giorno Thiago ci ha messo del suo. 

Ho tenuto per ultima l’Inter unicamente perché il suo successo a Bergamo è la cosa meno sorprendente della domenica: la squadra di Inzaghi possiede qualità che alle avversarie mancano, sa governare la partita anche nella difficoltà, parte sempre vincente e ha un’infinità di risolutori: Lautaro, Thuram, Arnautovic, Dumfries, Dimarco, Calhanoglu, Bastoni, Barella, Miki, Frattesi. Non è casuale che in questa occasione sia stato Carlos Augusto, il sostituto di Dimarco, a fare centro per primo. 

Tre punti dividono ora l’Inter dal Napoli che, a sua volta, ne ha tre sull’Atalanta. È un finale aritmetico, non mi è venuto niente di meglio. A volte la semplicità è la risorsa più efficace. 


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