Inter, operazione Lautaro: il capitano c’è ma va gestito

Inzaghi è alle prese con i problemi fisici dell'attaccante argentino, che con il Barcellona vuole esserci a tutti i costi
Pietro Guadagno

MILANO Lautaro ci crede e farà di tutto per non mancare domani sera con il Barcellona. Anzi, lui è già sicuro di esserci. Qualche dubbio in più, invece, ce l’hanno Inzaghi e il suo staff. In ogni caso, lo snodo sarà l’allenamento di oggi. Il Toro proverà a forzare, tornando ad allenarsi in gruppo. Poi, dipenderà dalle risposte del muscolo e anche dalle sue sensazioni. In ogni caso, se i riscontri saranno positivi, scatteranno ulteriori valutazioni e riflessioni. Già perché non è solo questione di come si sente l’attaccante argentino. Visto che, come premesso, lui avrebbe già deciso di correre il rischio. Addirittura, scendendo in campo dall’inizio. Ma un allenatore e il suo gruppo di lavoro sono obbligati a fare altri ragionamenti, tenendo conto di tutti i fattori. 

La decisione su Lautaro Martinez

Tanto per cominciare, un Lautaro condizionato non sarebbe di aiuto. Al contrario, rischierebbe di mettere in difficoltà il resto della squadra. Soprattutto cominciando da titolare. In aggiunta, si può dare per scontato che, in qualsiasi caso, Lautaro non avrebbe i 90’ nelle gambe, né tantomeno i 120’, perché l’eventualità di finire ai supplementari è assolutamente concreta. E allora cos’è meglio? Tenersi un Toro in panchina, da gettare in campo in caso di necessità, oppure rischiare di doverlo togliere proprio in un momento di difficoltà? Insomma, per prendere una decisione definitiva occorreranno razionalità e freddezza. Perché è chiaro che il capitano si farà avanti, dando la sua totale disponibilità. Ma l’ago della bilancia dovranno essere le sue condizioni fisiche e le esigenze del piano gara, non certo la riconoscenza. A questo punto, è difficile credere che non venga convocato. Il resto è da vedersi. 


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L'evoluzione dell'infortunio

In ogni caso, è già importante avere questo tipo di dubbi. Quando, alla fine del primo tempo del match di andata, Lautaro aveva cominciato a toccarsi i flessori della coscia sinistra, mettendosi le mani in faccia, infatti, il peggio sembrava dietro l’angolo. Invece, le ore successive all’infortunio hanno regalato un’evoluzione positiva. Innanzitutto, gli accertamenti hanno escluso lesioni, certificando una semplice elongazione. Il resto lo hanno fatto le terapie a cui il giocatore si è sottoposto immediatamente. Anche ieri, mentre i nerazzurri si sono divisi tra chi aveva giocato con il Verona e chi no, il Toro ha lavorato per conto suo. Come già sottolineato, però, per la rifinitura di oggi, si aggregherà con i compagni. Più o meno è la stessa situazione di Thuram, la scorsa settimana. Con una sola seduta in gruppo, il francese è poi stato titolare a Barcellona. Nel suo caso, però, l’intervallo rispetto all’affaticamento muscolare era stato di una decina di giorni. Per Lautaro saremmo alla metà… 

Anche Pavard incerto

Oltre a Lautaro, c’è anche un altro nerazzurro in bilico: Pavard. Anche se il difensore appare decisamente più avanti rispetto all’attaccante, tanto che già ieri, seppur parzialmente, si è allenato con i compagni. L’ex-Bayern è reduce da una distorsione alla caviglia sinistra, rimediata contro la Roma. Nel suo caso, tutto dipende dal dolore. È fondamentale, infatti, che Pavard non ne avverta. Visto che, dovendo occuparsi di un giocatore da uno contro uno come Raphinha, gli appoggi faranno la differenza. La fiducia non manca. Anzi, è in aumento. Ma anche per il francese la rifinitura di oggi darà l’ultima risposta. 


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MILANO Lautaro ci crede e farà di tutto per non mancare domani sera con il Barcellona. Anzi, lui è già sicuro di esserci. Qualche dubbio in più, invece, ce l’hanno Inzaghi e il suo staff. In ogni caso, lo snodo sarà l’allenamento di oggi. Il Toro proverà a forzare, tornando ad allenarsi in gruppo. Poi, dipenderà dalle risposte del muscolo e anche dalle sue sensazioni. In ogni caso, se i riscontri saranno positivi, scatteranno ulteriori valutazioni e riflessioni. Già perché non è solo questione di come si sente l’attaccante argentino. Visto che, come premesso, lui avrebbe già deciso di correre il rischio. Addirittura, scendendo in campo dall’inizio. Ma un allenatore e il suo gruppo di lavoro sono obbligati a fare altri ragionamenti, tenendo conto di tutti i fattori. 

La decisione su Lautaro Martinez

Tanto per cominciare, un Lautaro condizionato non sarebbe di aiuto. Al contrario, rischierebbe di mettere in difficoltà il resto della squadra. Soprattutto cominciando da titolare. In aggiunta, si può dare per scontato che, in qualsiasi caso, Lautaro non avrebbe i 90’ nelle gambe, né tantomeno i 120’, perché l’eventualità di finire ai supplementari è assolutamente concreta. E allora cos’è meglio? Tenersi un Toro in panchina, da gettare in campo in caso di necessità, oppure rischiare di doverlo togliere proprio in un momento di difficoltà? Insomma, per prendere una decisione definitiva occorreranno razionalità e freddezza. Perché è chiaro che il capitano si farà avanti, dando la sua totale disponibilità. Ma l’ago della bilancia dovranno essere le sue condizioni fisiche e le esigenze del piano gara, non certo la riconoscenza. A questo punto, è difficile credere che non venga convocato. Il resto è da vedersi. 


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