In occasione della partita contro la Sampdoria Danilo ha festeggiato le 100 presenze con la maglia della Juventus. Un traguardo non da poco per un giocatore che era arrivato con l’etichetta di “scarto” di Manchester City e Real Madrid e che invece in bianconero sembra aver trovato la propria dimensione.
Danilo centenario bianconero
Lo stesso jolly difensivo brasiliano ha dichiarato in una recente intervista di sentirsi pienamente realizzato con la maglia della Juventus e di avere la consapevolezza di essere arrivato “al posto giusto al momento giusto”. Certo, la gara numero 101, quella persa malamente contro il Villarreal, non è stato il miglior regalo possibile per la tripla cifra, ma Danilo si è comunque tolto soddisfazioni importanti in stagione, come il fondamentale gol del pareggio contro l’Atalanta a Bergamo in pieno recupero e come la prima partita con la fascia da capitano al braccio, in Coppa Italia contro la Fiorentina.
Danilo e l'orgoglio della fascia da capitano
Intervistato dal canale You Tube della Juventus per il format "Quiz Career” Danilo ha espresso tutto il proprio orgoglio per l’ingresso nel club dei centenari bianconeri: “Raggiungere le 100 presenze in una delle squadre più grandi del mondo non era facile. Indossare questa maglia una volta sarebbe stato un orgoglio, ma cento è speciale. Significa che il club ha fiducia nel mio lavoro e io devo ripagarlo con le prestazioni. Avere indossato la fascia da capitano inoltre mi dà tanta responsabilità in più perché rappresento i capitani del passato". Poi un passaggio sull'esordio con la Juve, bagnato peraltro da un gol contro il Napoli: "Ricordo che nel mio esordio abbiamo vinto 4-3 contro il Napoli, per i tifosi è stata un'emozione, per noi calciatori no perché peferisco vincere con più tranquillità...".
"Che fatica marcare Leao e Theo Hernandez..."
Danilo si è soffermato nel ricordare il punto di svolta della propria carriera juventina, prima di sorprendere parlando del trofeo più emozionante tra i tre finora vinti in bianconero. Che non è lo scudetto 2020 nell'anno di Maurizio Sarri...: "Nel primo anno dopo l'espulsione che subii contro il Bologna non vissi un momento facile. Avevamo appena perso la Coppa Italia col Napoli dove io avevo sbagliato un rigore: lì ho capito di dover cambiare marcia, migliorare e lavorare di più stando zitto. La vittoria più bella è stata la Coppa Italia della scorsa stagione. Non è stata un’annata positiva e per la squadra si è trattato di un premio per il lavoro. Tra le partite più emozionanti metto l'ultima dello scorso campionato contro il Bologna, per quello che stava accadendo in contemporanea nelle altre gare e la semifinale d'andata di Coppa Italia contro l'Inter, che abbiamo giocato con grande personalità. Gli avversari più difficili da marcare? Mi piace affrontare giocatori come Leao e Theo Hernandez perché sono forti e veloci e mettono alla prova le mie qualità".