Giallo Vlahovic alla Juve: un'eclissi senza gol e sorriso

Sostituito con il Venezia, vuole rifarsi in Coppa Italia: da marzo una decisa frenata. Allegri però non si preoccupa: "Capirà che strafare non serve"
Giallo Vlahovic alla Juve: un'eclissi senza gol e sorriso© Juventus FC via Getty Images
4 min

TORINO - Cercasi vero Vlahovic. Non è un grido d’allarme ma poco ci manca, per com’è andata nelle ultime settimane. Dusan ha rallentato la marcia, segna con il contagocce e ha perso il sorriso, come dimostra il volto scuro al momento della sostituzione contro il Venezia. Quello visto domenica, infatti, è la controfigura di DV7; non il bomber capace di spostare gli equilibri, di segnare con stupefacente regolarità, di fare reparto da solo. Ecco, da solo in effetti è stato lasciato, il serbo, a combattere contro gli avversari e con pochi palloni giocabili a disposizione. Una costante delle ultime prove della Juve, non certo un episodio isolato. Un fatto però che non può essere imputato al giocatore quanto piuttosto all’atteggiamento della squadra e alle difficoltà di creare gioco e di servirlo in modo adeguato. Proprio questo aspetto fa riflettere e preoccupa soprattutto in vista della finale di Coppa Italia. L’obiettivo di un posto in Champions League per l’anno prossimo è stato ormai aritmeticamente raggiunto e quindi adesso i bianconeri possono concentrare tutta l’attenzione sulla grande sfida dell’Olimpico contro l’Inter che mette in palio quel trofeo che potrebbe salvare una stagione avara di soddisfazioni, senza ridurre il fatturato all’obiettivo minimo del quarto posto. Urge rimedio, insomma, perché per l’occasione serviranno il miglior Vlahovic e la vera Juve, capace di sfruttarlo nel modo più idoneo. La palla, adesso, passa ad Allegri, che dovrà trovare la maniera di invertire la rotta ed esaltare il suo bomber.

Trend

Il trend delle ultime settimane, infatti, non lascia tranquilli. Vlahovic ha certamente dato un contributo fondamentale nel rilanciare la Signora in difficoltà, garantendo quelle caratteristiche che mancavano al reparto, portando entusiasmo e voglia di fare in un gruppo che si stava avvitando in una crisi strisciante e di difficile soluzione. Ha segnato 7 gol in 17 presenze complessive, 6 dei quali in campionato in 12 gare, ma l’energia di febbraio, con quell’inizio travolgente della sua nuova vita juventina, è andata man mano esaurendosi. È come se i problemi della squadra, mai del tutto risolti in termini di atteggiamento propositivo e qualità del gioco, avessero contagiato pure lui. Così le statistiche dicono che la media gol in campionato è passata da 0,81 (17 reti in 21 partite) a 0,5 (6 in 12 gare), che Dusan fa centro ogni 154 minuti in bianconero, mentre in viola ogni 109, e che con la Juve in serie A è rimasto a digiuno in 7 gare su 12 mentre con la Fiorentina in 9 su 21. Non è tutto: dopo il roboante avvio di febbraio con 4 gol in sei partite (cui si aggiunge l’autorete decisiva innescata contro il Sassuolo in coppa Italia), il fenomeno serbo ha frenato. Nei successivi due mesi, da marzo in poi, Vlahovic ha messo a segno solo 3 reti in 11 gare. Logico, quindi, che sia aumentata la pressione; comprensibile la voglia di dimostrare sempre e comunque che spesso porta a perdere lucidità. Anche perché, dopo tante partite di fi la, la condizione non può essere ottimale. Per questo, Allegri lo difende: «Dusan deve rimanere più sereno, non può pensare di dover far sempre cose importanti. Lui è bravo a fare gol, per noi è un punto di riferimento. È normale, come tutti quelli che stanno facendo esperienza anche lui deve avere equilibrio e rimanere sereno; non c’è bisogno di strafare. Giocare alla Juve è diverso rispetto alla Fiorentina, ma lui sta sopportando la pressione». Ora DV7 vuole la svolta e ha messo nel mirino la notte più importante, quella contro l’Inter, per conquistare il primo trofeo della carriera.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Juve, i migliori video