Juve, caso Vlahovic: Thiago Motta lo protegge perché non ha alternative

L’attaccante è a digiuno da un mese e nella sfida contro il Napoli ha toccato 6 palloni in 45’: deve crescere
Juve, caso Vlahovic: Thiago Motta lo protegge perché non ha alternative© Juventus FC via Getty Images
Fabrizio Patania
4 min
Resta Marassi, l’ultima spiaggia di Vlahovic per non affondare dentro un mare di dubbi, di perplessità e di critiche feroci. Thiago Motta lo protegge, non ha alternative, è il suo modus operandi ma le sue scelte inflessibili raccontano più della difesa d’ufficio scattata sabato notte allo Stadium. Fuori all’intervallo, sostituito con Tim Weah che del centravanti non ha niente a parte il cognome e la storia gloriosa del padre. Dusan è un caso o come minimo si può sostenere non stia rendendo secondo le aspettative. Le cifre raccontano il settembre nero del centravanti serbo, a digiuno da un mese. Una doppietta al Verona e stop. Non ha bucato la rete con la Roma, con l’Empoli, con il Napoli e anche martedì, nel debutto di Champions con gli olandesi del Psv Eindhoven. Quattro partite di fila senza segnare. Tira poco e male: dall’inizio del campionato 12 tentativi, di cui 6 nello specchio. Le cifre lo hanno condannato nel confronto con i difensori di Conte: in 45 minuti appena 6 palloni toccati, 4 passaggi di cui 2 sbagliati (nella prima circostanza lanciando in contropiede McTominay), perdendo 3 duelli su 3. No, così non può andare. 

Juve, l'involuzione di Vlahovic

Il dibattito, all’interno del popolo bianconero, è aperto da due anni. Lo aiuta poco la Juve o Dusan da solo non risolve le partite? Sabato, durante il primo tempo, i bianconeri hanno crossato 12 volte in mezzo all’area e Vlahovic è stato costantemente anticipato da Buongiorno e Rrahmani. Va servito meglio, ma qualcosa in più di suo ci dovrebbe mettere. Motta per adesso ne ha sottolineato gli sforzi nella fase difensiva, la disponibilità al pressing, gli atteggiamenti esemplari. Basterà per proteggerlo e portarlo a un rendimento superiore? Vedremo. L’involuzione c’è e sarebbe sciocco negarla. Un altro ragionamento è legato all’addestramento. Il cantiere aperto della Juve richiede tempo. Fanno rifettere alcuni aspetti. Thiago chiede al centravanti di lavorare come primo difensore e di dialogare per favorire l’inserimento di esterni e centrocampisti. Deve giocare per la squadra, non solo finalizzare l’azione. Non tutti i numeri 9 ci riescono. Dusan di sicuro non ha le stesse caratteristiche di Zirkzee, l’olandese ex Bologna, un fantastico centravanti di manovra, guarda caso preferito da Thiago tanto da mettere in discussione Arnautovic. La mentalità influisce. Forse il serbo è poco sicuro e vive con ansia le partite. Il tecnico italo-brasiliano, come Allegri nella passata stagione, sostiene che Vlahovic dovrebbe gestire meglio lo stato emotivo. Le spiegazioni tattiche sono poco attendibili. Dicevano non legasse con Chiesa, ma in teoria giocare con due punte (come la Juve lo scorso anno) doveva favorirlo. Ora ci sono Yildiz e Nico Gonzalez sulle ali, oltre a un incursore-rifinitore come Koopmeiners, ma non ha ancora ingranato. Il campionato e il lavoro di Motta chiariranno. Per ora, come raccontano le statistiche in carriera, Vlahovic è stato un centravanti da 20 gol solo alla Fiorentina nel 2020/21 e nella stagione successiva, quando si trasferì alla Juve a gennaio. 

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