Juve, la normalità è la nuova rarità© Juventus FC via Getty Images

Juve, la normalità è la nuova rarità

Leggi il commento del Direttore del Corriere dello Sport - Stadio
Ivan Zazzaroni
2 min

Da tempo non solo a Torino la normalità è diventata la nuova rarità. Su una rara normalità ha investito Igor Tudor alla prima uscita: la sola concessione alle intuizioni, Nico a tutta fascia. Il resto, nella logica delle cose, della sua storia e del momento, compresa la presenza di Elkann che allo stadio mancava da un po’

Sul campo gli effetti del cambiamento climatico dopo il passaggio dell’uragano Thiago (la temperatura si è alzata) si sono avvertiti non tanto nell’impegno dei giocatori, che non è mai mancato nemmeno con Motta, quanto nello spirito di chi si è sentito nuovamente sicuro del posto. Penso soprattutto a Yildiz e Vlahovic

Yildiz ha fatto le giocate migliori, incidendo finalmente sul risultato. (Dicono che nei giorni scorsi, mentre era in giro con Locatelli, abbia incrociato Allegri che gli ha detto: «Tranquillo, Kenan, sabato segni»).  

Le note positive finiscono qui. Perché la prestazione della Juve, invero un filo più ordinata, non è stata esaltante e i progressi non così evidenti: contavano i tre punti e sono arrivati.  

Conservo tanti dubbi sul terzetto difensivo dopo l’uscita di Gatti per infortunio: il KVK non è neppure lontanto parente della BBC, è però cugino della distrazione da qualità limitata. Sarà interessante verificare se nelle prossime partite Tudor opterà per la gestione conservativa oppure per alcuni disorientamenti mottiani.  

PS. Ho trovato davvero bello l’omaggio del Genoa ai 120 anni del Boca che fu fondato il 3 aprile 1905 da cinque ragazzi italo-argentini di origine genovese: i Farenga, Scarpati, Baglietto e Sana. Unica nota stonata, lo sponsor sulla fascia orizzontale gialla: l’avrei evitato. L’omaggio alla storia pretende un supplemento di attenzione.


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