Thiago Motta, che bordate: "La Juve doveva darmi tempo, sono deluso. E sullo spogliatoio..."

L'ormai ex tecnico bianconero parla per la prima volta dopo l'esonero: tutte le sue parole (non scontate) al Corriere della Sera
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Per la prima volta dopo l'esonero parla Thiago Motta. In una confessione a Walter Veltroni, al Corriere della Sera, Motta dice che non vuole sentir parlare di "fallimento" e dice anche che bisognava "darmi tempo. Sono deluso". Infine nega frizioni con Giuntoli ("Mai litigato") o con lo spogliatoio: "Inaccettabili bugie".

Thiago Motta esonerato, cosa ha detto sulla Juve

"Sicuramente sono deluso - ha spiegato Motta - perché non è andata come speravamo, soprattutto in Coppa Italia e Champions. Però non sono d'accordo quando sento parlare di fallimento: il nostro lavoro è stato interrotto quando eravamo a un punto dal quarto posto in classifica che era, a inizio stagione, l'obiettivo prioritario". Motta non ha, almeno pubblicamente, contestazioni da fare sull'esonero, ma su come ci si è arrivati e sulle ricostruzioni fatte: "In una squadra grande come la Juventus la vittoria è un imperativo e, soprattutto nelle ultime due partite, non abbiamo fatto bene e loro hanno, legittimamente, scelto un'altra strada. Nelle ultime due partite abbiamo giocato male e quindi certamente cambierei le mie scelte. Ma chi dice che io avevo lo spogliatoio contro è un bugiardo. Sono cose inaccettabili, non è vero".

Thiago Motta: "Agire nell'ombra è indecente"

Motta smentisce di aver discusso animatamente con Giuntoli: "Mai, mai. Questo modo di agire nell'ombra è indecente. Sono proprio queste bugie che non intendo lasciar passare". Parole al miele per i tifosi, invece: "Li ringrazio per tutto quello che abbiamo vissuto insieme. La Juve è una grande squadra e ha bisogno di vincere, non basta mai partecipare. In 25 anni di calcio ho imparato che per vincere serve fiducia, serve chiarezza e serve che alla fine ognuno di noi assuma fino in fondo le proprie responsabilità. La Juve deve tornare a vincere. Il che non le accade da troppi anni, dopo un ciclo leggendario". Tutto legittimo ma, per la cronaca, l'ultimo trofeo della Juve risale a meno di un anno fa: una Coppa Italia, con Allegri in panchina.


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