
TORINO - La solidità della media Tudor e la fragilità negli scontri diretti. La certezza di essere padroni del proprio destino e il timore che il crollo di Parma possa ripetersi. Ma anche la sensazione che il gruppo sia finalmente solido e la preoccupazione per i due turni di squalifica di Yildiz che inevitabilmente complicheranno le scelte tattiche. In queste ore la Juventus vive sul filo dell’instabilità emotiva, consapevole comunque di aver rimesso la lotta Champions sui binari giusti dopo la preoccupazione generata dai ko con Atalanta e Fiorentina che fecero naufragare il progetto di Thiago Motta. Nelle prime cinque panchine, Tudor ha collezionato 10 punti: 3 vittorie su 3 in casa con Genoa, Lecce e Monza e 1 con la Roma. Il ko del Tardini è stato come un rallentamento inaspettato sulla tabella di marcia, eppure la media di 2 punti a gara resta incoraggiante. Tudor, dopotutto, ha abituato a questo ruolino: lo mantenne anche quando allenò Marsiglia e Lazio. In questo inizio di primavera, da quando Igor è tornato a casa, solo Roma e Fiorentina (11 punti) hanno fatto meglio.