Lazio, Immobile: "Per la Champions serve più continuità"

L'attaccante biancoceleste, ospite della trasmissione 'I Signori del calcio', ha spiegato quali siano gli obiettivi della squadra in campionato
Lazio, Immobile: "Per la Champions serve più continuità"© Getty Images
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ROMA - Non si ferma più Ciro Immobile. Sempre più capocannoniere della Serie A: con la doppietta di ieri, la quarta in stagione, l'attaccante della Lazio è arrivato a toccare quota 12 gol in 10 gare di campionato. Gliene manca solo uno per raggiungere i 100 con la maglia biancoceleste. Ospite della trasmissione "I Signori del calcio", in onda su SkySport, il calciatore ha spiegato il momento della squadra e in che cosa possa migliorare: "Manca la continuità dei risultati, nello stare in partita con la testa sempre al 100%, ogni tanto abbiamo dei vuoti. Se vogliamo essere una squadra matura, tosta, che vuole vincere, questo non deve succedere. Ci manca solo questo, perché dal punto di vista qualitativo siamo una squadra sulla quale non si può dire niente. Quando uno ha voglia di giocare, la gente si diverte". Sugli obiettivi, poi, il nazionale azzurro ha aggiunto: "Mi piacerebbe lavorare per lottare e arrivare in Champions. Le squadre sono queste: ci siamo noi, la Roma, il Napoli, l'Atalanta. Ci giochiamo il quarto posto. Credo sia importante la continuità, se fai quello, puoi andare avanti. Poi, mi piacerebbe andare avanti in Europa League, è una competizione che mi affascina".

Il rapporto con Roma e con Inzaghi

Immobile ha poi parlato della città di Roma e del tecnico Simone Inzaghi. "Se parliamo di Roma città, prima non me l'aspettavo così, mi aspettavo peggio", ha chiarito. "La città è meravigliosa, la mia famiglia si trova benissimo, una delle più belle al mondo. Sono soddisfatto di quello che sto facendo qui, perché non era semplice, c'era un'eredità importante da coprire, quella di Klose. Non era facile, ma lavoro con quella tigna, quella cattiveria e anche con un po' di quella testardaggine che mi ha permesso di cancellare le annate passate. Poi ho trovato mister Inzaghi che ha costruito una squadra su di me". "Se non avessi rispettato le aspettative, se non fossi stato all'altezza e in grado di gestire la cosa, qualcosa sarebbe cambiato", ha sottolineato l'attaccante. "Siamo cresciuti insieme: lui come allenatore, io come calciatore. Ho finito la maturazione e lui sta cambiando tantissimo da quando abbiamo iniziato. Questo è il quarto anno che lavoriamo insieme e sta crescendo proprio come allenatore. Entra nella testa dei giocatori, si preoccupa dei giocatori, ci tiene a creare un gruppo e ad avere rapporti con i giocatori all'interno degli spogliatoi. Vuole creare con i giocatori più forti un legame. Vuole sapere - ha aggiunto - se le cose vanno male, quali sono le cose da migliorare. Poi, lui, essendo giovane, ci riesce molto di più rispetto a un allenatore più maturo. È molto preparato e ha uno staff che lo è altrettanto".


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