Lazio, corsa scudetto e invidie: “Siamo sotto attacco”

A Formello si ritiene che siano in corso una serie di manovre per danneggiare l’ambiente
Lazio, corsa scudetto e invidie: “Siamo sotto attacco”© Getty Images
Fabrizio Patania
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ROMA - Sono pronte le denunce. Si sente accerchiato e circondato, perché la resa dei conti scatenata da Zarate dopo dieci anni di strappi, tensioni e sentenze nelle aule dei tribunali, è caduta nei giorni in cui il vecchio Lotito, quello discusso e contestato dei primi anni di gestione della Lazio, si era già ritrovato sotto il fuoco mediatico di Cairo, rivale in tante battaglie di Lega e considerato negli ultimi tre mesi il principale oppositore alla ripresa del campionato interrotto dal Coronavirus. Interessi e veleni ad orologeria, ecco cosa sta raccontando il presidente ai suoi collaboratori in queste ore. «La Lazio è sotto attacco in modo gratuito e ingiustificato per vicende passate e già giudicate diversi anni fa» dichiarava qualche giorno fa Stefano De Martino, direttore della comunicazione, per spiegare ai tifosi le polemiche scoppiate all’improvviso. Come se vecchi fantasmi e casi antichi fossero stati ritirati fuori ad arte per destabilizzare la Lazio in piena corsa scudetto.

Un’eventualità da scongiurare per alcuni altri presidenti, ritengono a Formello, perché rimarcherebbe il fallimento di certi progetti sportivi e accrescerebbe la considerazione nei confronti di Lotito, oggi di nuovo dipinto come un manipolatore in grado di orientare le manovre di Lega e Federcalcio. «I voti si contano e non si pesano. Non sono un vassallo del potere, a differenza di altri miei colleghi non mi faccio condizionare. La Lazio non è terra di conquista dei grandi club. Sono scomodo» ha sempre raccontato l’imprenditore di Villa San Sebastiano. Deriso, contestato, spesso vincente dopo la bufera all’ultima curva. Un dato è certo. Conosce le regole e le leggi. Si fa rispettare, non sopporta la diffamazione, ancora peggio se veicolata e cavalcata attraverso i mezzi di comunicazione, uno dei motivi che più lo fanno andare in bestia e diventare aggressivo.

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