Scarpa d’Oro a Immobile, Gravina: “Orgoglio per l’Italia”

Il presidente della Federazione fa i complimenti all’attaccante della Lazio. Poi parla dell’inizio della prossima stagione: “Impossibile partire il 12 settembre”
Scarpa d’Oro a Immobile, Gravina: “Orgoglio per l’Italia”© Getty Images
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ROMA - Ciro Immobile vince la Scarpa d’Oro, è il giocatore della Lazio il miglior bomber d’Europa. E stasera contro il Napoli può anche migliorare le sue statistiche. Intanto però, arrivano i complimenti di Gabriele Gravina. Il presidente della FIGC ha commentato il trionfo dell’attaccante biancoceleste: “Sono felice per lui e per il calcio italiano”, le sue parole a Dribbling su Rai2. E ancora: “Dobbiamo essere orgogliosi, io sono molto contento per Ciro che è un ragazzo straordinario. Ha fatto del lavoro il suo credo”.

In vista della prossima stagione

"Il problema è mettere insieme gli impegni e trovare le condizioni per non creare disagi ai tesserati. Immaginate una finale di Champions League tutta italiana, il 23 agosto. A fine agosto, poi, ci sono le convocazioni nazionali per la finestra della prima settimana di settembre. Iniziare il 12 mi sembra una via poco percorribile. Bisogna cadenzare le gare di campionato, ed essere responsabili non facendoci trovare impreparati e senza commettere gli errori del passato. La riforma dei campionati è uno degli argomenti da affrontare in tempi rapidi. È un'importante esigenza che non è mai stata affrontata e invece dobbiamo farla. Ci sono tutte le condizioni". Nel discorso può rientrare anche l'introduzione dei playoff? "L'idea di una leggera modifica - risponde Gravina - nasce da un'esigenza di emergenza a causa di un maledetto virus e che comunque si ripresenterà, a mio avviso, verso ottobre-novembre del 2022 quando ci saranno i Mondiali in Qatar. E avremo un'ulteriore sospensione".

La soluzione

"Dobbiamo avere la capacità di saper proporre innovazioni, che generano sempre un momento di paura ma noi dobbiamo vincerla. Il calcio ha bisogno di qualcosa di particolarmente innovativo, che tenga conto delle condizioni oggettive del momento. Noi ne abbiamo due: l'evoluzione epidemiologica, che non conosciamo, e il protocollo con cui dobbiamo fare i conti, e che per la prossima stagione così com'è diventa inapplicabile".


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