Lazio sciupona: troppi bonus Champions buttati via

Nelle ultime 7 gare di Serie A i biancocelesti hanno ottenuto solo 9 punti: già bruciata una dote preziosissima di 17 punti
Lazio sciupona: troppi bonus Champions buttati via© Getty Images
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Daniele Rindone
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ROMA - Tesori e sprechi, è la Lazio bis di Sarri, schiava di un vecchio vizietto. Proprio quest’anno che ha saputo essere grande con tante big si è rivelata mini con troppe medio-piccole. Non sai mai cosa ti riservi. Il peso di questa ambiguità sta nei numeri, in quei 17 punti persi da vantaggi, uno scialo clamoroso. Solo Bologna e Verona ne hanno gettati di più al vento, rispettivamente 20 e 19. Ha poco da obiettare anche Mau tale è l’evidenza dello sperpero. I 17 punti sono stati dilapidati tutti nei secondi tempi contro squadre che, a parte il FantaNapoli, attualmente sono piazzate dall’11º posto in giù: in ordine cronologico sono Sampdoria, Salernitana, Lecce, Empoli, Fiorentina e Verona. A Genova contro la Samp, il 31 agosto, i biancocelesti s’erano fatti raggiungere nel finale da Gabbiadini (2 punti persi). Col Napoli, il 3 settembre, dopo il gol lampo di Zaccagni (4’) subirono il doppio colpo degli azzurri (1-2 di Kvara al 16’ st). Svanirono 3 punti, poco male considerando la forza degli azzurri. Ma gridano vendetta i 3 punti persi contro la Salernitana in casa il 30 ottobre: il gol di Zaccagni (41’ pt) era stato cancellato dal tris firmato Candreva, Fazio, Dia. Altri 3 punti sono stati persi a Lecce. Gol di Immobile (14’ pt), poi Strefezza e Colombo nel secondo tempo. Due punti sono svaniti nel finale shock contro l’Empoli all’Olimpico (2-2). Felipe e Zaccagni nel primo tempo, Caputo e Marin nel finale. Altri quattro punti, divisi per due partite, la Lazio li ha visti sfumare contro Fiorentina e Verona nelle ultime due uscite, sempre con gol beccati ad inizio secondo tempo. Nico Gonzalez ha colpito al 4’, Ngonge al 6’.

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Le partenze

Partenza in discesa, ripresa in salita. E’ sempre clamoroso anche il dato che diversifica primi e secondi tempi. Per 18 volte in 21 partite i biancocelesti hanno chiuso i primi 45’ senza subire gol, il dato amplifica la leggenda della Lazio da scudetto (47 punti nei primi tempi, 2,24 di media, 20 gol fatti, 3 incassati). Nei primi 15 minuti della ripresa invece di gol ne sono stati beccati 6 su un totale di 14. «I cali? Lavorare su queste cose non è mai semplice, sono risvolti mentali che coinvolgono 25 teste. Sarebbe un lavoro tosto anche per lo psicologo più bravo d’Europa. Già prenderne atto è un passo importante», non sa più cosa dire Sarri per argomentare i passi falsi. E’ da salottino freudiano, lo spogliatoio di Formello. Ma pensare che si tratti solo di un caso mentale è limitativo. Pesano certamente i ritmi, insostenibili quando si gioca continuamente e puntando su uno zoccolo duro di titolarissimi. Pesano gli equilibri-squilibri di un campionato imprevedibile, in cui si stanno registrando tanti testacoda, tanti risultati a sorpresa. Capita che l’Inter pareggi nel finale a Monza, che il Milan crolli, che l’Atalanta perda a Reggio Emilia dove la Lazio ha vinto. E succede che la stessa Lazio sbatta contro il Verona, in edizione aggiornata dopo l’esonero di Cioffi e l’arrivo di acquisti preziosi. Resta il problema di fondo, lo spreco di punti. Non è una novità da ultim’ora, è una costante del campionato della Lazio. La chiamata in giudizio comprende tutti, non può essere altrimenti. Più volte è stato invocato un cambio di marcia e di mentalità, una capacità diversa di difendere il risultato, un’attenzione diversa nei secondi tempi. Di quei 17 punti una buona parte, senza esagerare, poteva essere aggiunta alla classifica di oggi (39 punti e quarto posto) proiettando la Lazio più su. La realtà è diversa, nelle ultime 7 partite di campionato sono stati conquistati solo 9 punti, 11 sono stati i gol segnati, 9 quelli subiti. E’ caccia a nuovi tesori.


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