Romagnoli: "Alla Roma devo solo dire grazie". E sulla Lazio...

Il difensore biancoceleste: "È bello essere a casa, ma io voglio un successo. E il progetto mi piace molto. Con Sarri abbiamo un'identità"
Romagnoli: "Alla Roma devo solo dire grazie". E sulla Lazio...© Getty Images
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"E' bello essere a casa ed è bello giocare con la propria squadra del cuore, ma la scelta più bella è quella di trovare un progetto serio, con una squadra e un mister forte. Perchè io voglio vincere con la Lazio". Alessio Romagnoli è il protagonista di una lunga intervista realizzata da Dazn. Il difensore biancoceleste ricorda la trattativa che lo ha portato a vestire la maglia biancoceleste. "Sono laziale grazie a mio padre e mia nonna, che è scomparsa da poco. Vedevamo le partite insieme, ed era la Lazio che vinceva in Italia e in Europa. E' stato molto facile appassionarsi a questa squadra. Ho sempre avuto l'idea di venire alla Lazio e non volevo farlo troppo tardi. Volevo farlo in un'età in cui mi sentivo bene e potevo dare tutto me stesso. Avevo delle offerte, ma c'è sempre stata la volontà di tornare. E la spinta è arrivata anche a casa dalla mia famiglia. La Lazio poi ha un bel progetto: ha una squadra competitiva e forte, con un mister preparato. Quindi mi sono detto che questo era il momento di tornare".

"Sarri mi è sempre piaciuto. Abbiamo un'identità"

Romagnoli spende importanti parole d'elogio verso Maurizio Sarri. "Mi è sempre piaciuto, sin dai tempi di Napoli ed ero curioso di vedere come lavorava. I dettagli che esprimeva in campo. Noi lavoriamo di reparto ogni giorno, ci alleniamo molto e con principi chiari. Noi abbiamo una nostra identità, che è riconosciuta da tutti". Intervistato dall'ex compagno Riccardo Montolivo (che ha svelato che al termine di ogni gara del Milan chiedeva il risultato della Lazio), Romagnoli ricorda il rigore decisivo segnato ai biancocelesti nella semifinale di Coppa Italia nel 2018. "Era tutto molto strano: da una parte ero contento, perchè avevamo l'opportunità di giocare un'altra finale dopo quella persa con Brocchi in panchina, dall'altra ho pensato a mia nonna, e mi è venuto spontaneo non esultare. La Lazio l'ho sempre rispettata". Diversa l'emozione provata dopo il primo gol segnato con la maglia della Lazio, contro lo Spezia. "E' stata un'esplosione di sensazioni. Per me e per tanta gente"

"Alla Roma posso solo dire grazie"

Oggi è una bandiera della Lazio, ma l'esordio nel grande calcio è arrivato con la maglia della Roma. "Grazie a Bruno Conti che mi scoprì quando avevo nove anni. Io la Roma la posso solo ringraziare: mi ha scoperto, mi ha fatto crescere ed esordire in serie A. Ma credo che l'anno fondamentale per la mia crescita fu alla Sampdoria, con Sinisa Mihajlovic. Con lui avevo un rapporto sincero e bello. Era una persona di cuore, una persona vera e per me è stato fondamentale. Mi ha permesso di giocare sin da subito in una squadra prestigiosa a diciotto anni. Mi ha dato fiducia ed è stato fondamentale, sia a Genova che al Milan. Per convincermi, mi mandò solo un messaggio". 


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