Lazio, dopo la sosta Juve e Atletico: i precedenti tra Sarri, Simeone e Allegri

Il tecnico biancoceleste studia le mosse per dare una svolta alla stagione: possibile un cambio a centrocampo
Lazio, dopo la sosta Juve e Atletico: i precedenti tra Sarri, Simeone e Allegri© LAPRESSE
Daniele Rindone
4 min

ROMA - L’inevitabile, inconciliabile, eterno scontro tra il mezzo e il fine: sarrismo, allegrismo e cholismo. Per Sarri il bivio Juve-Atletico, Allegri-Simeone, campionato-Champions nel giro di quattro giorni, dal 16 al 19 settembre, sarà un incrocio irto di trappole, di rischi, di sbarramenti, di nominalismi e concettualismi. Max e Diego si divertiranno ad ostruire i sentieri prediletti da Mau, ordineranno di spossessare la Lazio del possesso palla e di colpirla alle spalle. Allegrismo e cholismo, la kryptonite peggiore per le squadre di Sarri. Mau è abituato a pensare una partita alla volta, ma è scontato credere che abbia già iniziato ad architettare il doppio piano per affrontare il doppio incontro-scontro. I match analyst allertati, i video in fase di montaggio. La pausa è lunga e permette a Sarri e al suo staff di studiare per filo e per segno Juve e Atletico. Mau deciderà in corsa se applicare il primo turnover. A occhio, salvo emergenze, sarà limitato. Si può immaginare un cambio a centrocampo, tra Kamada e Guendouzi. Il ballottaggio è già aperto. Il giapponese è in nazionale, fa base a Wolfsburg, rientrerà il 13 settembre a Formello. Il francese si allena regolarmente. Ma non è detto. Rovella non è ancora pronto per giocare titolare, Cataldi farà gli straordinari. La Lazio gioca con 10 uomini più Luis Alberto, ci sarà sempre.

Il precedente

Di Sarri e Allegri è pieno il passato di precedenti e di storie. Di Sarri e Simeone ci sono tracce in amichevole e un doppio incrocio in Champions, quando Mau allenava la Juve. Le amichevoli risalgono ad un Atletico-Napoli (2-1) dell’agosto 2017, torneo Audi Cup. E si ricorda un Juve-Atletico (1-2), con Sarri alla guida dei bianconeri, era l’agosto 2019, valeva per l’International Champions Cup. Ma bisogna tornare al maggio del 2016, alla conferenza stampa di vigilia di Torino-Napoli, per risalire ad un concetto espresso da Mau parlando del Cholismo. In settimana si era disputata la semifinale di ritorno di Champions tra il Bayern di Guardiola e l’Atletico Madrid di Simeone. All’andata era finita 1-0 per i colchoneros, a Monaco persero 2-1 ma si qualificarono in finale. A Sarri fu chiesto un commento: «Il Cholismo? Ognuno pensa il calcio in base a come lo concepisce. Certo, se vedessi la mia squadra fare difesa e contropiede dopo trenta minuti mi alzerei e tornerei in banca perché non mi divertirei». Poi la precisazione: «Ho grande stima di Simeone e so che giocare contro la sua squadra è qualcosa di estremamente problematico».

Sarri e Simeone, scuole di pensiero differenti

Sarri e Simeone, dopo l’amichevole dell’agosto 2019, in gara ufficiale si sono sfidati il 18 settembre 2019 e il 26 novembre 2019, nei gironi di Champions. All’andata fu 2-2 a Madrid, la Juve vinceva 2-0, si fece raggiungere nel finale. Al ritorno vinse 1-0. Alla vigilia del match dell’Allianz, Simeone si lasciò scappare questo concetto, forse una risposta tarda al concetto espresso da Sarri nel 2016: «Lavoriamo per i risultati - disse il Cholo - poi che arrivino con dieci o cinquanta passaggi corretti non ci importa». Il 26 novembre, in partita, a 20 minuti dalla fine, le scintille. La Juve mise fuori il pallone per permettere le cure a un giocatore dell’Atletico, i Colchoneros ripresero il gioco andando all’attacco senza restituirlo, si raccontò su indicazione del Cholo. Sarri lo chiamò “Diego, Diego”. Simeone non sentì o lo ignorò. Scuole di pensiero.


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