Lotito-Sarri: il patto di stabilità per la Lazio

Presidente e tecnico hanno affrontato vari punti durante uno degli ultimi chiarimenti: anche la gestione del loro rapporto in prospettiva
Lotito-Sarri: il patto di stabilità per la Lazio© Marco Rosi / Fotonotizia
Daniele Rindone
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Un concordato verbale in tempi di divorzio facile. Un patto di non belligerenza regola il nuovo rapporto Lotito-Sarri. Secondo il convenuto, stabilito durante uno degli ultimi chiarimenti, a fine anno si troveranno di fronte e valuteranno il da farsi. Se uno dei due ravviserà la mancanza di condizioni per continuare si lavorerà per giungere ad un accomodamento contrattuale ed eventualmente economico cercando di non andare allo scontro. Sarri è in scadenza nel 2025, guadagna circa 4 milioni a stagione. Non ha mai abbonato un euro quando è stato al passo d’addio, voluto o imposto, né Lotito è presidente che esonera facilmente e a cuor leggero, senza fare calcoli. Questo è il doppio punto che spinge alcuni osservatori a pensare che il concordato verbale sia di dubbia applicazione. Ma più ricostruzioni confortano la tesi. La volontà di entrambi è arrivare a fine stagione cercando di raccogliere più punti possibili in campionato, per garantire alla Lazio una qualificazione europea. Lotito spinge per la Champions, non basta arrivarci una volta per garantire alle casse societarie continuità di ricavi multimilionari. Una conferma permetterebbe di programmare le prossime finestre di mercato con meno pesi, dovendo la Lazio ancora pagare i riscatti di Guendouzi (nel 2024) e di Rovella-Pellegrini (nel 2025). Sarri non può fissare obiettivi, è nono in classifica e allena una squadra ballerina, sempre agli estremi nel bene e nel male. Solo il tempo chiarirà quale futuro attende la squadra in questa stagione. 

Lotito-Sarri, le distanze

Polemisti di natura, Lotito e Sarri hanno ritrovato corrispondenza a cavallo della partita con l’Atalanta. Il diesse Fabiani era riuscito a rammendare i rapporti durante una cena a tre e la nuova comunanza è stata favorita anche dall’applicazione del turnover da parte di Mau, dal lancio da titolare di Castellanos, dalla vittoria contro Gasp e con il Sassuolo. Una doppia scossa rovinata dal tonfo di Rotterdam. Il rapporto oggi è troppo condizionato dai risultati e dagli umori che generano. E’ un altro degli aspetti che andranno analizzati a fine anno. Quanto successo durante il mercato e subito dopo ha lasciato segni nel rapporto tra presidente e allenatore. Le distanze sulla conduzione delle operazioni estive e sugli obiettivi da centrare rendono la convivenza complicata in previsione futura. Solo i risultati possono diminuire le distanze o renderle tollerabili

Mercato Lazio, gli scenari

Lotito vigila, Sarri è atteso da due settimane di fuoco: Fiorentina all’Olimpico, Bologna fuori, Feyenoord in casa, derby il 12 novembre. Alla pausa si arriverà con idee più chiare in classifica e in Europa. A dicembre, calcoli alla mano, toccherà all’allenatore decidere se tentare un approccio di mercato con Lotito e Fabiani. Al fotofinish estivo il presidente aveva tentato l’acquisto di un attaccante esterno in più, ma Pedro non dava garanzie, oggi sì. In uscita possono esserci Gila (mai utilizzato), Basic e Kamenovic, gli esuberi. Ma non sono cessioni che possono portare soldi in cassa, permetterebbero solo di liberare posti. A meno che non arrivino offerte arabe per Immobile. Il diesse Fabiani di mercato aveva parlato a Rotterdam: «Abbiamo fatto delle scelte condivise, società e mister. Abbiamo intrapreso una linea di ringiovanimento. Lavoriamo dalla mattina alla sera e facciamo scouting per farci trovare pronti per qualsiasi inserimento voluto dal nostro allenatore». 


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