Pagina 3 | Luis Alberto ha una sfida: riprendersi la Lazio

ROMAI buongustai arabi, non solo quelli qatarioti, avevano pensato anche a lui offrendogli soldi da vertigine. Luis Alberto, a Riyad, è sbarcato ieri con la Lazio. Gli assalti estivi, ad esempio quello dell’Al-Nassr che gioca nella Capitale saudita, non si sono mai concretizzati. E’ rimasto, si è legato a vita e da mister ambiguità qual è ha vissuto un inizio sfavillante e un finale di anno scialbo. Per Luis Alberto e la Lazio è un ritorno l’arrivo a Riyad, scatena un déjà vu: il gol del Mago alla Juve nella finale di Supercoppa italiana del 22 dicembre 2019. Assist di Milinkovic, colpo dello spagnolo, lo 0-1 dell’1-3. Luis spera di avere una nuova occasione, è rientrato titolare contro il Lecce, non giocava dall’inizio in campionato dal 9 dicembre (Verona-Lazio 1-1). Sarri l’aveva lanciato a Madrid contro l’Atletico (13 dicembre). L’assist servito a Felipe domenica è servito per ricordare ancora di più quanto i big della vecchia guardia continuino ad essere essenziali nella Lazio, riporli nell’album dei ricordi non è conveniente.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lazio, i vizi di Luis Alberto

Con Luis Alberto, così come con Felipe, non sai mai se all’improvviso compariranno nella versione migliore o peggiore. Nel loro essere se stessi e il loro contrario sta la doppiezza calcistica. Sarri ormai ha capito cosa fare, prende il lato che gli fa comodo, quello che li fa essere spesso speciali o risolutivi. Conta su Luis per la semifinale di venerdì contro l’Inter, che lo faccia partire dall’inizio o in corsa. È pur vero che Mau, da quando guida la Lazio, ogni volta che ha sfidato Inzaghi ha confinato il Mago in panchina tranne una volta: il 30 aprile scorso, finì 3-1 a San Siro, il precedente non è d’aiuto. Nei primi due incroci, stagione 2021-22, Sarri addirittura scelse Basic e Milinkovic come mezzali, sia all’andata che al ritorno. L’anno scorso, nella prima sfida, toccò a Milinkovic e Vecino, quella di ritorno risale al precedente con il Mago in campo. Nel match di andata di quest’anno all’Olimpico (0-2 del 17 dicembre) la coppia di mezzali fu Guendouzi-Kamada. Sarri ha fatto valutazioni tecniche precise scegliendo così ed è chiamato ad una nuova riflessione. Con il Lecce ha scelto Luis Alberto, venerdì può toccare all’uruguaiano se ha pensato all’alternanza.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lazio, il finale

Che giochi o no dall’inizio, tutti s’aspettano che Luis torni a brillare come ad inizio stagione. Servono i suoi colpi decisivi. Supercoppa, campionato, Champions e Coppa Italia. Da venerdì si giocherà su tutti i tavoli e tutti avranno l’opportunità di giocare. Sarri spera di aver già dato, da metà novembre in poi ha contato troppi infortuni, ha perso un pezzo per volta. A centrocampo, ad eccezione di Kamada, ha nuove certezze. Guendouzi e Rovella sono cresciuti, Vecino è una garanzia e ritrovare il Mago al top consentirebbe di programmare il turnover senza pagarne le conseguenze. La Lazio riassestata di oggi ha un nuovo futuro da vivere. Può farlo grazie alla verve dei giovani, finalmente integrati, è un bene che parte della rimonta Champions sia stata vissuta senza Luis e Ciro in campo, la dipendenza non è mai conveniente. Ma non può pensare che l’esperienza dei vecchi non serva, soprattutto nei momenti clou. Luis è uno di questi. Ha ritrovato il piacere dell’assist, vuole ritrovare il gusto del gol. L’ultimo risale al 21 ottobre (Sassuolo-Lazio 0-2). 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lazio, il finale

Che giochi o no dall’inizio, tutti s’aspettano che Luis torni a brillare come ad inizio stagione. Servono i suoi colpi decisivi. Supercoppa, campionato, Champions e Coppa Italia. Da venerdì si giocherà su tutti i tavoli e tutti avranno l’opportunità di giocare. Sarri spera di aver già dato, da metà novembre in poi ha contato troppi infortuni, ha perso un pezzo per volta. A centrocampo, ad eccezione di Kamada, ha nuove certezze. Guendouzi e Rovella sono cresciuti, Vecino è una garanzia e ritrovare il Mago al top consentirebbe di programmare il turnover senza pagarne le conseguenze. La Lazio riassestata di oggi ha un nuovo futuro da vivere. Può farlo grazie alla verve dei giovani, finalmente integrati, è un bene che parte della rimonta Champions sia stata vissuta senza Luis e Ciro in campo, la dipendenza non è mai conveniente. Ma non può pensare che l’esperienza dei vecchi non serva, soprattutto nei momenti clou. Luis è uno di questi. Ha ritrovato il piacere dell’assist, vuole ritrovare il gusto del gol. L’ultimo risale al 21 ottobre (Sassuolo-Lazio 0-2). 


© RIPRODUZIONE RISERVATA