Lazio, Sarri ora è in bilico. I nomi dei possibili sostituti

Il tecnico contro il Frosinone si gioca la panchina, ma occhio a cosa può accadere prima. Giocatori contrari al ritiro
Daniele Rindone
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ROMA - Il capolinea di Sarri potrebbe essere Frosinone, sempre che non precipiti tutto. In caso di sconfitta, Lotito sarebbe costretto a procedere con l’esonero senza star lì a contare i soldi che spetterebbero al tecnico fino a giugno 2025 (peserebbe per 9 milioni lordi, per la precisione). In questo caso tornerebbero in ballo i nomi di Tudor o la soluzione-ponte Klose. Scaloni non sembra un sogno praticabile in corsa. Ma Lotito è pur sempre il presidente che per mandare via Petkovic e non pagarlo subito aspettò di intentare un licenziamento per giusta causa, meglio ricordarlo. Fino a stamattina la decisione su Sarri era congelata, preceduta dal ritiro punitivo deciso dal presidente e dal diesse Fabiani ieri quand’era già notte.

Il ritiro a Formello: prossime ore decisive

L’appuntamento di oggi è fissato alle 15 a Formello, ma la squadra è contraria al provvedimento del ritiro, non perché non si senta responsabile, perché pensa che sia una disposizione oppressiva e possa avere effetti ancora più soffocanti e deprimenti. Sarà un pomeriggio lunghissimo. Nessuno a Formello crede che Sarri sia pronto a fare un passo indietro. Se rimetterà davvero il mandato nelle mani dei giocatori, come qualcuno presuppone, chiedendo a loro la fiducia, si saprà solo nelle prossime ore. Se Lotito non è il massimo cannibale in fatto di presidenti mangiallenatori, Sarri è pur sempre il tecnico che costrinse la Juve, pur di non far scattare il rinnovo automatico di un anno dopo l’esonero, a pagare la clausola da 2,5 milioni. Sembra passato tanto tempo eppure solo la scorsa settimana la Lazio comunicava e ribadiva «totale fiducia a Sarri» ricordando che ha «un contratto fino al 2025». Lo stesso Sarri ricambiava dicendo «sento quotidianamente la fiducia della società». Ancora Sarri aveva comunicato al club di essere intenzionato a proseguire fino alla scadenza del contratto, il che inchiodava Lotito alla prosecuzione o all’esonero. Adesso chi dei due si smentirà?


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