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ROMA - Il volo all'improvviso e il tavolo per quattro. Da Spalato a Formello, era impossibile proseguire i rapporti senza un incontro, consumato a sorpresa nella giornata di ieri. Tudor ha interrotto le vacanze in Croazia e raggiunto il centro sportivo, si è ripresentato a Roma insieme al suo agente Seric, proprio come era successo a metà marzo al momento della firma con la Lazio. Nessuno in quei giorni avrebbe potuto immaginare uno scenario simile, un accordo messo in discussione appena chiusa la stagione, tra l’altro con la qualificazione in Europa League. Calciomercato della discordia prima ancora di iniziare. Divergenze nette sulla strategia da intraprendere, Lotito e Fabiani hanno ribadito il concetto: non vogliono rinnegare gli investimenti di un anno fa. Non scendono a compromessi. È stato il ds biancoceleste ad accogliere il tecnico all’interno di Formello: una breve chiacchierata e poi via con una sola macchina per cenare a un ristorante a pochi chilometri di distanza. Lotito li ha raggiunti alle 21.35, Tudor stava spiegando le proprie ragioni già da un’oretta e mezza. Chiede uno stravolgimento della rosa, vorrebbe cambiare 7-8 calciatori della squadra ereditata da Sarri, puntando su uomini più congeniali alla sua filosofia. Le sue necessità, però, si scontrano frontalmente con le idee della Lazio, pronta a puntellare il gruppo ma non a "cancellare" gli acquisti dell'estate scorsa.
Lotito-Tudor, il faccia a faccia
Dovrà essere Tudor ad adeguarsi alle condizioni imposte. L'alternativa sono le dimissioni e il conseguente cambio di rotta. Il faccia a faccia, se non avrà portato a rotture nella notte, è servito quantomeno a far capire al tecnico un concetto chiaro: alcuni giocatori rappresentano un valore e non verranno ceduti. Guendouzi è il caso più eclatante: l'ex Marsiglia era stato tra i migliori con Sarri, è diventato un beniamino dei tifosi, ma i rapporti con Tudor sono subito sfociati in polemica anche per gli strascichi dell'esperienza insieme in Francia. Ieri la Lazio ha avuto nuovi contatti con l'entourage del centrocampista, che piace all'Aston Villa e con la permanenza di Tudor penserebbe a un ritorno in Premier. Per la società non è in vendita, per farla vacillare ci vorrebbe un'offerta di almeno 30 milioni. Guendouzi, blindato dal club, ora pretende le certezze che aveva con Sarri.
Tudor-Lazio, serve chiarezza
Il discorso riguarda anche Isaksen e Rovella, altri due che Tudor vorrebbe tagliare dall'organico. «Ne vorrei dieci come Nicolò», aveva ripetuto Fabiani durante lo sfogo ai microfoni ufficiali per l'addio di Kamada. Proprio la separazione dal giapponese, ormai del Crystal Palace (per lui 5 milioni di ingaggio), ha fatto aumentare le preoccupazioni di Tudor spingendolo a tornare in Italia per un confronto immediato. Meglio non temporeggiare con un'intera estate da impostare. Manca più di un mese al ritiro di Auronzo, l'allenatore ora aspetta dei segnali almeno in entrata, nei precedenti colloqui aveva indicato i ruoli e le caratteristiche da ricercare. Meglio non escludere nulla, viste le tensioni delle ultime settimane. Palladino è destinato a Firenze, Italiano è un altro tecnico che piace, ma oggi definirà con il Bologna a meno di colpi di scena. Anche Baroni piace come profilo (ma oggi vedrà Galliani per il Monza), mentre al momento non appare proprio possibile la suggestione circolata giorni fa di un ritorno di Sarri (che ha una maxiofferta del Panathinaikos). Serve una svolta in un senso o nell'altro. Difficile eliminare le incomprensioni con una sola cena: bisogna programmare in fretta un mercato all'altezza. A mezzanotte tutti fuori, alle macchine: vetri oscurati e nessuna espressione che trapelasse emozioni. Ma mezz’ora dopo il ds Fabiani ha spiegato che oggi ci sarà un nuovo incontro.