ROMA - La mossa spiazzante del dopo-Tudor può essere Marco Baroni, 60 anni, miracoliere di provincia, creatore della favola Verona. Lotito e Fabiani pensano di affidare a lui la Lazio delle rivoluzioni fallite, della ricostruzione giovanile. E’ il prescelto. Non si fanno condizionare dal nome o dall’appeal, sono pronti anche a decisioni impopolari, ma a loro avviso oculate. Baroni ha conquistato sul campo i gradi di allenatore-salvatore, la Lazio sarebbe l’occasione attesa una vita, lo metterebbe alla prova come allenatore-scalatore. C’è stato un contatto telefonico ieri, è stata sondata la sua disponibilità e ovviamente è stata concessa. Non ha ancora ricevuto offerte, un incontro con Lotito e Fabiani può avvenire nelle prossime ore. Baroni era stato a colloquio con Galliani martedì. Il vertice era stato formale, si era parlato di cifre, ma il tecnico è libero da vincoli con il Monza. Baroni ha compiuto la missione impossibile, l’impresa più lodevole dell’ultimo campionato, salvare il Verona dopo la rivoluzione di gennaio: via 14 giocatori, 9 arrivati. La valorizzazione di Noslin, uno degli attaccanti inseguiti dalla Lazio, tra gli esempi fulgidi del lavoro svolto. Per vent’anni ha girato l’Italia, dal 2016 ad oggi i successi più noti. E’ stato l’uomo che ha portato in B e in A il Benevento. Nel 2021 la promozione del Lecce in A più la salvezza seguente. Il miracolo Verona a chiusura di un girandolare nei campionati minori, tentando sempre l’impresa. Il Verona sembrava condannato alla retrocessione certa, si è salvato. Baroni ha tenuto unito il gruppo e ha fatto da schermo ad ogni difficoltà. La favola Verona, nella storia del club, è seconda solo allo scudetto vinto nell’85 con Bagnoli in panchina.