ROMA - Buone notizie con riserva, senza trascurare i tempi di un affaticamento e la prudenza (obbligatoria) per evitare ricadute. Gli esami clinici hanno scongiurato le ipotesi peggiori. Castellanos non si è stirato e non ha riportato lesioni. Dovrà attendere 7-10 giorni (i primi 4 di riposo assoluto) per tornare in campo, lo staff medico della Lazio lo monitorerà e valuterà meglio il decorso all’inizio della prossima settimana. La risonanza magnetica, eseguita ieri nel tardo pomeriggio a Villa Mafalda, ha rincuorato la Lazio e il centravanti argentino. Esisteva la possibilità di perderlo per un mese. Invece no. E’ andata bene, ma l’argentino dovrà procedere con cautela. Obiettivo Torino. Si tratta di un forte sovraccarico con edema all’adduttore della coscia sinistra. L’anticamera di uno stiramento. Non si è lesionato, ma dovrà sottoporsi alle terapie e fare attenzione a non forzare. Rimetterlo subito dentro diventerebbe un rischio altissimo. La zona inguinale è delicata. Il Taty ha chiesto il cambio ed è uscito dal campo zoppicando durante il secondo tempo della partita con il Verona. Si toccava nella zona interessata. Un movimento innaturale, una spaccata e la fitta. Si temeva il peggio, ma l’ex numero 11 di New York City e Girona intorno alle otto di sera, dopo un paio d’ore di accurati accertamenti, ha lasciato la clinica romana con un sorriso largo così e facilmente spiegabile. Temeva di fermarsi per oltre un mese.
Castellanos, i tempi di recupero
La Lazio lo aveva fatto sapere martedì. Niente trasferta al Franchi per Castellanos, ma è tutto da verificare che possa esserci ad Amburgo con la Dinamo Kiev. Il traguardo verosimile è Torino il 29 settembre, se filerà tutto liscio. Oggi al centro sportivo di Formello l’argentino comincerà le terapie e controllerà le proprie sensazioni cominciando a muoversi. L’allarme di lunedì sera è rientrato solo in parte. Nessuno alla Lazio si è sbilanciato sui tempi. Baroni era convinto non si fosse fatto male, ora dovrà gestirlo con accortezza per evitare guai peggiori. Di logica, bisognerà procedere giorno per giorno. Primo step il ritorno in campo. Secondo step l’allenamento nel gruppo. Taty cercherà di forzare per il debutto di Europa League ad Amburgo con la Dinamo Kiev, ma è difficile e fuori logica.
Castellanos, Baroni non rischia
Non si possono rischiare infortuni seri. Taty era appena rientrato dal Sudamerica, dopo aver risposto alla convocazione dell’Argentina, e si era allenato poco a Formello. Ora deve recuperare in pieno. Meglio andare con calma, le soluzioni offensive non mancano. Baroni può tentare subito con Castrovilli, concedere una nuova opportunità a Dele-Bashiru, oppure puntare su una punta vera. Noslin dietro a Dia o addirittura Pedro, di cui l’allenatore ha parlato nella pancia dell’Olimpico subito dopo la partita con il Verona. La soluzione più conservativa e logica, per ora non contemplata dal tecnico fiorentino, porterebbe all’impiego di Vecino con Guendouzi e Rovella, ma difficilmente vedremo tre mediani nel blocco dei titolari anche se una partita ad altissima intensità lo suggerirebbe. La Lazio ha sposato il 4-4-2, Baroni chiede distanze corte e compattezza tra i reparti, diventa 4-4-1-1 in fase di non possesso con Dia a schermare il play avversario. Il senegalese a Firenze agirà da prima punta, da stabilire il partner d’attacco.