Al primo derby di Roma della stagione manca poco più di tre mesi, ma la tensione è sempre alta. Come confermano le parole di Guendouzi. Il centrocampista della Lazio ha parlato dell'atmosfera nella Capitale per la partita contro la Roma ed è tornato sullo scontro con Dybala.
Lazio-Roma, Guenoduzi racconta la rissa con Dybala
Queste le sue parole a FreeFoot: "Lui mi ha dato un piccolo colpo e dopo, visto che stavano vincendo, ha provato a prendermi in giro, cosa che non mi è piaciuta. L'ho preso con le mie mani al viso. Non sono cose che vanno fatte, ma lui ne ha approfittato per mostrarmi il suo parastinchi che per lui era sinonimo di vittoria del Mondiale con l’Argentina contro la Francia. Questo però è il derby e poco importa chi hai di fronte. Io mi batterò sempre. È un match veramente molto importante per tutti, per la società e per tutti quelli che amano la Lazio. È un’atmosfera che raramente ho vissuto e ho cercato di fare del mio meglio giocando gare importanti che non ho mai disputato in Francia e in Inghilterra. Questo derby va oltre. Io darò sempre tutto per il mio club e per me perché è la cosa più importante".
"Sono molto felice alla Lazio. Voglio vincere un trofeo qui"
Guendouzi continua parlando della sua permanenza alla Lazio: "Sono molto felice qui, sta andando bene. Mi diverto, gioco l’Europa League e ho una bella squadra. Gioco con dei giocatori con cui ho giocato all’Olympique come Nuno Tavares e Samuel Gigot. Adesso penso al presente e il presente è la Lazio. È la cosa più importante al momento. L’obiettivo è migliorare, fare qualcosa di importante con la Lazio e vincere un trofeo. Facciamo tutto quello che possiamo in questa stagione perché abbiamo una grande squadra, sono sicuro che possiamo fare cose bellissime. Quando sono arrivato, all’aeroporto c’erano migliaia di supporter che mi aspettavano. Questo mi ha scaldato il cuore e mi ha dato voglia di battermi per loro". Guendouzi ha poi parlato anche di Sarri: "Apprezzo molto il suo stile perché devi sempre avere possesso palla e fare giocate, attaccare forte in porta verso l’obiettivo. Ho fatto molti progressi a livello tattico con lui e poi è tornato Igor Tudor. Il suo non è il calcio che amo di più, ma bisogna adattarsi a qualsiasi sistema di gioco. Sono sicuro che è stato un momento non troppo felice".