È un fiume in piena Igli Tare, che rompe il silenzio per raccontarsi in una lunga intervista per TvPlay, tra retroscena e rivelazioni sulla sua lunga esperienza da direttore sportivo della Lazio, tra il 2009 ed il 2023.
Da Cavani a Kvara, i colpi mancati
Tra le trattative non andate in porto, Tare ne ha due in particolare per le quali ancora si rammarica: "Cavani rappresenta un rimpianto, perché avevo un accordo con gli agenti per portarlo a Roma, ma all'epoca i rapporti tra Lotito ed il presidente del Palermo, Zamparini, non erano dei migliori e alla fine ne approfittò il Napoli". Partenopei che, in epoca più recente, gli hanno negato un altro grande colpo: "Kvaratskhelia era un'opzione per la Lazio, ma non posso dire perché non è arrivato. Peccato perché l'opportunità era concreta".
I meriti di Baroni
Sulla Lazio attuale, il dirigente albanese ha parole al miele: "Baroni è una brava persona e spero che questo momento duri a lungo. Ha costruito la squadra che gioca il calcio più divertente della Serie A, si vede che l'allenatore ha un'idea di gioco. Si è creata una bella armonia tra giocatori e staff e anche la gente sta iniziando ad innamorarsi di questo gruppo".
Castellanos, Romagnoli e Tavares
Sempre parlando della Lazio di Baroni, Tare sprona Castellanos ("È un giocatore che ha tutto per fare bene, ma deve dimostrare sul campo di meritare l'eredità di Immobile") e va in brodo di giuggiole raccontando di Romagnoli: "Per dodici anni gli ho ripetuto che lo avrei portato alla Lazio e alla fine ci sono riuscito e ne sono felice. Ha valori veri ed è un grande lavoratore, un leader naturale". Poi un retroscena su Nuno Tavares: "Era la prima opzione a sinistra l'anno che arrivò Sarri, ma poi non venne ritenuto funzionale al sistema di gioco e abbandonammo la pista".
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