Lazio, Gila prenota il futuro: "E' felice a Roma"

Il manager Camano: "È cresciuto e avrà un avvenire importante". Lo spagnolo colonna di Baroni
Daniele Rindone

Dall’insostenibile paradosso all’irresistibile cavalcata. Un anno fa Mario Gila era il difensore fantasma sprofondato in un’umiliante e opprimente panchina che lo stava spingendo sul mercato. Stando all’utilizzo di Sarri non aggiungeva e non toglieva nulla alla Lazio. Rimasto senza difensori, l’avrebbe lanciato solo a Salerno per disperazione il 25 novembre. Partite granitiche ed esplosive, l’escalation si conosce e oggi Mario Gila, che non è trasmutato d’incanto, è sempre più tra le colonne portanti della Lazio. Un anno dopo, la sua seconda vita laziale procede lanciatissima. Si sposa perfettamente con la spregiudicatezza della squadra di Baroni. La virtuosa militanza di Gila sta nel modo in cui sgobba a testa bassa. Non ci sono ancora stati contatti con il suo manager per il rinnovo, Alejandro Camano, lo stesso di Lautaro dell’Inter, e le sue parole valgono come promessa di appartenenza: «Non siamo preoccupati del futuro. Siamo felici della crescita di Mario e lui è felice nella Lazio, avrà un avvenire importante».

Gli scenari

Gila è in scadenza nel 2027, è sotto blindatura. Non ha fretta di rinnovare, aspettando la prossima estate. La mossa spetta alla Lazio. Guadagna 1 milione ed è lui a rendere ricca la società con una quotazione cresciuta rispetto ai 6 milioni versati al Real nel 2022. Lo stesso Real detiene la possibilità di riprenderselo pareggiando eventuali offerte o incassando una percentuale della vendita. Già a luglio dalla Spagna erano insistenti le voci che volevano i Blancos intenzionati a richiamare lo spagnolo, cresciuto nel Real Castilla. Lo stesso Gila aveva ammesso di aver ricevuto varie proposte, tutte rispedite al mittente. Baroni lo ha atteso per più di un mese dopo l’infortunio subito in prossimità della partenza per il ritiro, cui ha fatto seguito uno stiramento. Ha saltato le prime tre partite di campionato, poi le ha giocate tutte segnando a Firenze, il primo gol in A. In Europa è subentrato ad Amburgo, ha giocato contro il Nizza per 69’. Il Gila di oggi, 24 anni e una carriera spianata, ha numeri che sono l’immagine di se stesso: recordi di duelli (59) tra i difensori, 16 contrasti (Rovella primo con 28), 14 respinte difensive (18 Romagnoli), 52 passaggi riusciti di media (primo Rovella con 56). Combattimenti cui seguono costruzione e attacchi. Sarri, pur non facendolo giocare, l’ha impostato tatticamente e a lui Gila è grato nonostante l’imperturbabilità nel non farlo giocare. Baroni, invece, vede doppio nel senso che sta provando Gila anche da terzino destro visto il ko di Lazzari. Una soluzione alternativa a Marusic e Patric.


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Il soldato

«Ho voglia di fare più gol e arriveranno. Quando hai un’idea e diventa un proposito per migliorare la carriera arriveranno altri gol al 100%. L’esultanza che ha fatto al Franchi la rifarò perchè mi sento un soldato per questa Lazio». Il saluto militare del soldato Gila è la fotografia di un difensore-bersagliere, corazzato e spavaldo. Impegno lodevole, attaccamento esemplare, carica viscerale. Antico piglio, modernissime caratteristiche. Impeto e slancio, le scivolate in velocità e i tackle a tenaglia scatenano la devozione dei tifosi, tifosi che a lui trasmettono la carica guerriera che lo anima. Come Guendouzi e Rovella prende linfa dall’energia della lazialità e dell’Olimpico. Classe di ferro, il Gila soldato della Lazio è un soldato innamorato.


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Dall’insostenibile paradosso all’irresistibile cavalcata. Un anno fa Mario Gila era il difensore fantasma sprofondato in un’umiliante e opprimente panchina che lo stava spingendo sul mercato. Stando all’utilizzo di Sarri non aggiungeva e non toglieva nulla alla Lazio. Rimasto senza difensori, l’avrebbe lanciato solo a Salerno per disperazione il 25 novembre. Partite granitiche ed esplosive, l’escalation si conosce e oggi Mario Gila, che non è trasmutato d’incanto, è sempre più tra le colonne portanti della Lazio. Un anno dopo, la sua seconda vita laziale procede lanciatissima. Si sposa perfettamente con la spregiudicatezza della squadra di Baroni. La virtuosa militanza di Gila sta nel modo in cui sgobba a testa bassa. Non ci sono ancora stati contatti con il suo manager per il rinnovo, Alejandro Camano, lo stesso di Lautaro dell’Inter, e le sue parole valgono come promessa di appartenenza: «Non siamo preoccupati del futuro. Siamo felici della crescita di Mario e lui è felice nella Lazio, avrà un avvenire importante».

Gli scenari

Gila è in scadenza nel 2027, è sotto blindatura. Non ha fretta di rinnovare, aspettando la prossima estate. La mossa spetta alla Lazio. Guadagna 1 milione ed è lui a rendere ricca la società con una quotazione cresciuta rispetto ai 6 milioni versati al Real nel 2022. Lo stesso Real detiene la possibilità di riprenderselo pareggiando eventuali offerte o incassando una percentuale della vendita. Già a luglio dalla Spagna erano insistenti le voci che volevano i Blancos intenzionati a richiamare lo spagnolo, cresciuto nel Real Castilla. Lo stesso Gila aveva ammesso di aver ricevuto varie proposte, tutte rispedite al mittente. Baroni lo ha atteso per più di un mese dopo l’infortunio subito in prossimità della partenza per il ritiro, cui ha fatto seguito uno stiramento. Ha saltato le prime tre partite di campionato, poi le ha giocate tutte segnando a Firenze, il primo gol in A. In Europa è subentrato ad Amburgo, ha giocato contro il Nizza per 69’. Il Gila di oggi, 24 anni e una carriera spianata, ha numeri che sono l’immagine di se stesso: recordi di duelli (59) tra i difensori, 16 contrasti (Rovella primo con 28), 14 respinte difensive (18 Romagnoli), 52 passaggi riusciti di media (primo Rovella con 56). Combattimenti cui seguono costruzione e attacchi. Sarri, pur non facendolo giocare, l’ha impostato tatticamente e a lui Gila è grato nonostante l’imperturbabilità nel non farlo giocare. Baroni, invece, vede doppio nel senso che sta provando Gila anche da terzino destro visto il ko di Lazzari. Una soluzione alternativa a Marusic e Patric.


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