Lazio, il record di Romagnoli: così può alzare il muro allo Stadium

Per il centrale biancoceleste sei partite da 90’: mai sostituto. Ora la sfida con la Juve con un dato super
Carlo Roscito
3 min
Avanti tutta, poi c'è il muro dietro che deve reggere. Romagnoli capitano senza fascia e argine senza troppa copertura, basata più sull'equilibrio da non smarrire, che sul numero dei compagni a protezione. Quattro attaccanti più i terzini di spinta: in difesa ci vuole un atto di fede e convinzione che andrà ribadito sabato contro la Juventus. Vlahovic e non solo da controllare in trasferta, mica un gioco da ragazzi. Romagnoli è il re biancoceleste delle respinte, 18 volte si è opposto agli avversari, roba quasi da portiere. Primo della rosa nella speciale classifica, in testa il chiaro obiettivo di tornare quello visto nel primo anno alla Lazio, chiuso con il secondo posto e il record di clean-sheet nella storia del club. Centrale di ruolo, in campo e fuori, servono uomini-guida così dopo la rivoluzione di mercato che ha introdotto nel gruppo tanti giovani al posto dei senatori. Forze fresche al posto dei big di lunga data, in momenti del genere c'è bisogno di appigli e nuovi punti di riferimento.  

I numeri di Romagnoli 

Romagnoli s'è messo alle spalle le polemiche degli ultimi 12 mesi e ha approcciato alla stagione come fosse un nuovo inizio. In un certo senso lo è stato, visti l'allenatore diverso e i tanti calciatori cambiati nella sessione estiva. La sosta attuale è il preludio al prossimo tour de force, ci saranno 7 partite (5 di Serie A e 2 di Europa League) in 22 giorni, Romagnoli sarà il riferimento di una difesa che dovrà fare a meno pure di lui nelle rotazioni necessarie a causa degli impegni ravvicinati. Si giocherà ogni 72 ore, le fatiche aumenteranno, Baroni ha già dato un ampio assaggio del turnover che verrà confermato dall'anticipo di Torino fino alla pausa delle nazionali di novembre. Romagnoli finora s'è spremuto su tutti i fronti, in campionato è terzo per minutaggio (540) tra i calciatori di movimento dietro a Guendouzi (627) e Zaccagni (606). 

La promessa di Romagnoli

Le ha giocate tutte da 90 minuti, mai sostituito, è rimasto tra le riserve soltanto a Firenze nella gara che ha preceduto l’esordio europeo ad Amburgo, ritrovando subito la maglia dall’inizio proprio contro la Dinamo Kiev. Un solo cartellino giallo (nella sfida persa a Udine) in 6 giornate piene di Serie A, un altro segnale dell’impegno profuso e dell’intelligenza tattica che sta dimostrando. È arrivato a 89 presenze complessive con la Lazio, presto raggiungerà quota 100, ci metterà due anni e poco più per tagliare un traguardo sognato fin da bambino, concretizzato grazie alla trattativa chiusa nell’estate del 2022. Baroni dopo Sarri e Tudor, gli input dalla panchina sono cambiati, ora e più di prima Romagnoli non può rinnegare l’impegno massimo e le sue letture difensive. 


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