La denuncia della Lazio è grave. Mette in discussione la logica del Var e di un intero sistema. Il colpo di Douglas Luiz a Patric può essere sfuggito all’arbitro Sacchi, ma è preoccupante che non gli sia stato segnalato da Di Paolo e Guida davanti ai monitor di Lissone. Stavolta la questione esce dal perimetro che riguarda i dibattiti sulla difformità di giudizio. C’è stata una mancata applicazione del regolamento. “Organizziamo una class action per abolire il Var”, ha detto in modo provocatorio Fabiani, direttore sportivo della Lazio. È un caso che non deve essere archiviato in un weekend. Serve trasparenza: qualcuno andrà lasciato per un po’ di tempo sul divano di casa. È un errore che ha condizionato l’equilibrio della partita: il risultato era fermo sullo 0-0. L’espulsione del brasiliano avrebbe tolto alla Juve il vantaggio dell’uomo in più. A giochi regolari, in base all’articolo 38 del codice di giustizia sportiva (condotta violenta), il centrocampista sarebbe stato spedito sotto la doccia e avrebbe saltato per squalifica la sfida di domenica con l’Inter.
La Lazio chiede rispetto e attenzione. Si era sentita danneggiata anche a Udine, nella sfida con il Milan e durante la trasferta a Firenze. C’è una disparità di trattamento che ha generato la presa di posizione del club di Lotito. Il cartellino rosso a Romagnoli, dopo ventiquattro minuti, era nato proprio da una corretta chiamata di Di Paolo e Guida, che avevano aiutato Sacchi a non sbagliare. Una procedura che non è stata seguita in occasione del colpo di Douglas Luiz, nonostante la scena fosse stata ripresa da diverse telecamere. Il brasiliano, pochi minuti prima, aveva ricevuto un’ammonizione per un’entrata in ritardo sulla caviglia di Rovella. La Lazio ha giustificato Sacchi, perché in campo l’arbitro era totalmente girato dall’altra parte (come emerge dall’immagine dietro la porta di Provedel), ma vuole capire cosa sia successo nella stanza del Var.