Lazio, la favola e il coraggio di provarci

Leggi il commento sulla squadra biancoceleste dopo la vittoria in Europa League
Lazio, la favola e il coraggio di provarci© BARTOLETTI
Franco Recanatesi
3 min

Peccato quell’espulsione di Muñoz, incazzato nero con Isaksen che lo stava riducendo a giocatore da parrocchia, perché la Lazio stava sbriciolando la èquipo spagnola orgoglio dei baschi (quasi 50 club di tifosi sparsi ovunque), con tanti giocatori nazionali, due campioni d’Europa 2024, la migliore difesa di tutti i campionati continentali, e invece adesso qualcuno dirà che per forza, dieci contro undici… Non sarebbe onesto. Anche a parità di uomini i guastatori di Baroni avevano già sfiorato il terzo e quarto gol e incantato l’Olimpico disegnando un calcio da incorniciare. Poi la partita è finita, ko tecnico, Lazio prima solitaria lassù sulla vetta, con un codazzo di 35 avversari che adesso la guardano con occhi più truci di quelli di Donald Trump. 

Stupisce la freschezza dei giocatori biancocelesti, tutti i titolarissimi dall’inizio, padroni del campo dal primo all’ultimo minuto nonostante i tanti impegni ravvicinati. Si trovano a meraviglia come in una playstation, sprizzano gioia. Il largo vantaggio del primo tempo ha consentito a Baroni di risparmiare alcuni uomini che fra soli tre giorni dovranno affrontare la Fiorentina, nessuna preoccupazione per le ammonizioni che impediranno a Rovella e Zaccagni la trasferta ormai ininfluente di Braga il prossimo giovedì.  

Inutile negare che a questo punto un pensiero stupendo attraversa la mente di Lotito & company. Guidare per quasi quattro mesi il gruppo di 36 squadre, autorizza a immaginare orizzonti limpidissimi. La classifica lancia la Lazio agli ottavi da assoluta protagonista e con una giornata di anticipo, la concorrenza dell’Europa 2 non è di quelle che sbarrano la strada ai pronostici. Le due corazzate inglesi, Manchester United (quarto per incassi nel calcio continentale con 770 milioni) e Tottenham (nono con 515), hanno la fuoriserie dei Paperoni ma con il carburatore sporco, il Galatasaray di Osimhen e il Lione degli ex romanisti Matic e Veretout possono avere grandi ambizioni, ma non vedo avversari impossibili. Se la signora fortuna continua a spalleggiare l’ottimo lavoro di Marco Baroni, che fu accolto – non dimentichiamolo - come l’allenatore venuto dalle baraccopoli, e dei suoi giocatori. Parlo di fortuna non in campo ma nelle urne: il sorteggio col nuovo regolamento, che sembra fatto in una sala Bingo, ha evitato alla Lazio gli avversari più complicati. 
Alla fortuna occorre poi accoppiare il coraggio o l’abilità o come diavolo volete chiamare questo mercato della povertà. Con l’eccezione degli americani del Como, si va per prestiti o scambi e pagamenti dilazionati. Sarebbe un delitto, a questo punto della favola, se Lotito e Fabiani non offrissero un po’ di ossigeno alla squadra prima che il fiato diventi corto. 


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