Lazio inceppata, Castellanos è pronto per sbloccare l'attacco: la scelta di Baroni

Dopo un mese complicato da gestire per l’infortunio del centravanti, eccolo di nuovo a disposizione: senza l’argentino solo 5 gol in 5 partite
Fabrizio Patania

Sos Taty. La notizia sorprendente rimbalza da Formello: Castellanos è pronto e Baroni ne valuta l’impiego non solo per gli ultimi 15-20 minuti, come la logica suggerisce dopo un mese di stop per infortunio muscolare e con lo “spareggio” Champions di domenica a Bologna. Il centravanti argentino sta bene, già da qualche giorno si sapeva che sarebbe stato convocato per il ritorno di Europa League, ma che fosse così avanti non era prevedibile. Le riflessioni, ieri mattina a Formello, erano aperte. Baroni soltanto oggi deciderà se schierarlo titolare o se inserirlo nel secondo tempo. L’ipotesi prevalente, è chiaro, resta quella di un ingresso in corsa, a maggior ragione considerando l’eventualità (si spera solo sulla carta) dei tempi supplementari: una bella carta come l’argentino da calare in corsa se non dovesse mettersi bene con i cechi vale come un’assicurazione. Resta il fatto che Taty sta bene, l’attacco della Lazio in sua assenza si è inceppato, Dia è apparso esausto e senza energie, anche di fronte all’Udinese le alternative (Tchaouna e Noslin) hanno bucato l’appuntamento con il gol. Ecco perché a Formello hanno cominciato a ragionare sulla possibilità di organizzare una staffetta, tenendolo in campo nei primi 45-60 minuti. Sarebbe un segnale di freschezza e di svolta per invertire la tendenza e dare un senso compiuto al gioco offensivo, ora a corto di idee e munizioni. 

Lazio, Baroni non può rischiare

È una scelta molto delicata, soprattutto pensando a Bologna e agli eventuali rischi di una ricaduta. Baroni non è attratto dal gioco d’azzardo, lo ha fatto capire bene lunedì notte all’Olimpico, spiegando di aver rinunciato per motivi precauzionali a Rovella e Tavares. Lo stesso Dele-Bashiru durante il riscaldamento avvertiva ancora dei fastidi alla caviglia. Castellanos spinge, si è messo a disposizione e ha una motivazione ulteriore: giocare domani e dimostrare di essere pienamente recuperato lo riavvicinerebbe alla Seleccion. Scaloni, come ogni ct, medita le convocazioni e deve scegliere un attaccante di scorta, anche se questa volta dovrebbe chiamare Castro, l’argentino del Bologna, per evitare future e possibili tentazioni azzurre (anche se oggi non sarebbe convocabile da Spalletti, nessuna analogia con il caso Retegui eccetto le origini, perché dovrebbe chiedere il “cambio di associazione” alla Fifa).


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Lazio tra stanchezza e infortuni: la situazione

La Lazio sta rispondendo bene come spirito, compattezza e anche risultati (viene dalle imprese epiche di San Siro e Plzen) ma non si può dire altrettanto del rendimento negli ultimi trenta metri. Si trascina stanchezza e infortuni in un periodo decisivo della stagione. Ecco perché un gol di vantaggio sul Viktoria non fa stare nessuno tranquillo. A Formello prevedono una partita di ritorno durissima, aperta e per niente scontata. La nuova formula delle coppe europee a eliminazione diretta prevede il conto aggregato sui 180 minuti: se il Plzen segnasse per primo si porterebbe sul 2-2 e sarebbe di nuovo da battere. Baroni, dunque, tirerà le somme oggi e presenterà la miglior formazione possibile senza calcoli o prevedere un turnover che non sia dettato dai medici.

Lazio, i numeri dell'attacco

L’attacco non va e i numeri lo dimostrano. Castellanos si è stirato il 16 febbraio durante Lazio-Napoli. Da allora 5 partite e solo 5 gol all’attivo, compresi i due consecutivi di Alessio Romagnoli (sfruttando gli angoli a favore) e l’europrodezza di Isaksen. A San Siro, contro il Milan, erano andati a segno Zaccagni e Pedro su rigore. Scena muta con l’Inter nei quarti di Coppa Italia (0-2) e al Penzo con il Venezia (0-0). Il ritorno del Taty rincuora la Lazio. 


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Sos Taty. La notizia sorprendente rimbalza da Formello: Castellanos è pronto e Baroni ne valuta l’impiego non solo per gli ultimi 15-20 minuti, come la logica suggerisce dopo un mese di stop per infortunio muscolare e con lo “spareggio” Champions di domenica a Bologna. Il centravanti argentino sta bene, già da qualche giorno si sapeva che sarebbe stato convocato per il ritorno di Europa League, ma che fosse così avanti non era prevedibile. Le riflessioni, ieri mattina a Formello, erano aperte. Baroni soltanto oggi deciderà se schierarlo titolare o se inserirlo nel secondo tempo. L’ipotesi prevalente, è chiaro, resta quella di un ingresso in corsa, a maggior ragione considerando l’eventualità (si spera solo sulla carta) dei tempi supplementari: una bella carta come l’argentino da calare in corsa se non dovesse mettersi bene con i cechi vale come un’assicurazione. Resta il fatto che Taty sta bene, l’attacco della Lazio in sua assenza si è inceppato, Dia è apparso esausto e senza energie, anche di fronte all’Udinese le alternative (Tchaouna e Noslin) hanno bucato l’appuntamento con il gol. Ecco perché a Formello hanno cominciato a ragionare sulla possibilità di organizzare una staffetta, tenendolo in campo nei primi 45-60 minuti. Sarebbe un segnale di freschezza e di svolta per invertire la tendenza e dare un senso compiuto al gioco offensivo, ora a corto di idee e munizioni. 

Lazio, Baroni non può rischiare

È una scelta molto delicata, soprattutto pensando a Bologna e agli eventuali rischi di una ricaduta. Baroni non è attratto dal gioco d’azzardo, lo ha fatto capire bene lunedì notte all’Olimpico, spiegando di aver rinunciato per motivi precauzionali a Rovella e Tavares. Lo stesso Dele-Bashiru durante il riscaldamento avvertiva ancora dei fastidi alla caviglia. Castellanos spinge, si è messo a disposizione e ha una motivazione ulteriore: giocare domani e dimostrare di essere pienamente recuperato lo riavvicinerebbe alla Seleccion. Scaloni, come ogni ct, medita le convocazioni e deve scegliere un attaccante di scorta, anche se questa volta dovrebbe chiamare Castro, l’argentino del Bologna, per evitare future e possibili tentazioni azzurre (anche se oggi non sarebbe convocabile da Spalletti, nessuna analogia con il caso Retegui eccetto le origini, perché dovrebbe chiedere il “cambio di associazione” alla Fifa).


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