ROMA - Baroni è uscito dalla morsa Lotito-Fabiani un po’ come fa un presidente del Consiglio quando forma un governo di unità nazionale: aprendo al compromesso, apparendo meno rigido su alcune convinzioni tecniche, dando maggiore apertura all’integrazione di Belahyane, garantendo più cautela nel reintegro degli infortunati e più attenzione ai carichi che possono causare stop muscolari. Negli ultimi mesi c’è stata la sensazione che il tecnico sia andato avanti da “cavaliere solitario”.
Nuova 'alleanza' tra Baroni, Lotito e Fabiani
È certo che sul mercato sono emerse diversità e che la società non ha digerito alcune scelte tecniche. Da qui la comparsa di piccole linee di frattura tenute celate, gestite con prudenza dentro. Serve la combinazione club-tecnico-spogliatoio che è stata magica fino a metà dicembre. La coscienza di vivere un pericolo comune, un finale di stagione declinante verso un clamoroso tramonto, spinge tutti ad evitare lo scollamento, a ripartire uniti. Da qui l’alleanza tripartita tra presidente, diesse e tecnico proiettata fino al termine della stagione. La società si è fatta sentire, ma vuole che Baroni sia sereno, il che può permettergli di svolgere di nuovo il lavoro inestimabile di inizio anno. Lotito e Fabiani sono convinti che la rosa abbia la caratura per giocarsi il quarto posto e che non valga meno del sesto. La resa dei conti e dei rapporti (se servirà) avverrà a giugno.