La Lazio non si è arresa e può ripartire: ecco i motivi per cui può rilanciarsi

Baroni e il gruppo pronti a reagire: in estate la Lazio non era considerata e ora non ha perso compattezza. Ha rallentato, ma non si è arresa: vi spieghiamo perché
Fabrizio Patania

La Lazio si ricompatta. Ha rallentato, non si è arresa, pronta a reagire e rilanciarsi, anche se il pareggio di Gineitis ha provocato delusione, qualche fischio dell’Olimpico e ha cristallizzato il settimo posto in classifica, con l’avvenuto aggancio della Roma. Sarebbero bastati 2 punti in più con il Toro e altri 2 con l’Udinese per restare in quota quarto posto. Un mese fa questa stessa Lazio vinceva a San Siro con il Milan. È ancora tutto aperto, nessuno in estate ci avrebbe scommesso. La ripresa a Formello si è consumata in un clima sereno e motivato. Davanti ci sono le curve decisive: domenica a Bergamo con l’Atalanta (non vince in casa da dicembre), poi la trasferta di Bodø in Norvegia, il derby con la Roma e il ritorno dei quarti di Europa League. Lo sa benissimo la società, Baroni non ha responsabilità, per fronteggiare due competizioni al top servirebbero due squadre come possiede l’Inter. Guardate Atalanta e Fiorentina, non hanno avuto un cammino differente rispetto alla Lazio negli ultimi due mesi. Questo non significa non provarci e non continuare a correre, se possibile recuperando giocatori, perché la grande forza autunnale era stato il turnover e troppe sono state le assenze tra febbraio e marzo. Vecino, Hysaj e Pellegrini recuperati alla causa. Mancherà Patric, occhio ai centrali, ma stanno tornando Tavares e Castellanos. Belahyane e Noslin ieri hanno saltato l’allenamento solo per cautela. Anche Zaccagni si avvia verso il top e il popolo laziale non farà mancare il proprio appoggio. Può essere ancora un finale di stagione divertente per la Lazio. 

Lazio, è ancora tutto aperto

La rimonta della Roma e la frenata nel girone di ritorno hanno creato un effetto negativo intorno alla Lazio, ma la scorsa estate nessuno avrebbe immaginato di correre a lungo per il quarto posto e di sognare la finale di Bilbao in Europa League. Ecco perché Baroni ha invitato il gruppo ad abbandonare qualsiasi pensiero negativo. Quel gol di Gineitis non ci voleva, la Lazio stava ripartendo dopo la sosta, ma la flessione di risultati non è figlia di alcun condizionamento e nella partita contro il Torino si sono visti dei progressi. È stato un pareggio diverso rispetto ai precedenti con Udinese e Plzen prima dell’ultima sosta di campionato. Dopo nove mesi di stagione, nessuno a Formello ha intenzione di mollare. La Lazio, nelle prossime quattro partite, si gioca tutto o molto, perché il campionato finirà soltanto a maggio e ci sono ancora 24 punti a disposizione. Atalanta e Roma sono uno snodo decisivo quanto la doppia sfida con il Bodo che potrebbe portare la Lazio alle semifinali di Europa League, mai affrontate nella ventennale gestione di Lotito. Solo questo motivo dovrebbe indurre tutti, fuori e dentro Formello, a sorridere guardando con spirito diverso le prossime settimane. È un godimento assoluto per il gruppo essere arrivati sino a qui, deve essere uno stimolo e un divertimento finire la stagione nel modo in cui era cominciata. 


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I recuperi: Castellanos è vicino, Vecino e Hysaj ok

Vecino, Hysaj e Pellegrini sono rientrati. Castellanos e Tavares preparano il rientro. Febbraio e marzo sono stati due mesi pesantissimi per la Lazio. La flessione è stata avvertita nelle ultime due settimane prima della sosta, quando il carico di impegni ha gravato sui titolarissimi e insostituibili Rovella, Guendouzi, Romagnoli e Zaccagni. Ha giocato senza soste anche Isaksen, finalmente esploso con Baroni dopo il debutto con Sarri (che lo alternava a Felipe Anderson) e il periodo di crisi con Tudor, che lo aveva tagliato fuori dal blocco dei titolari e lo ignorava sistematicamente. La Lazio, però, ha scontato i quattro mesi di assenza di Vecino, i quasi due di Hysaj (finito ko dopo essere stato reintegrato), l’esclusione di Pellegrini, i frequenti stop di Tavares e il doppio infortunio di Castellanos. Taty è quasi pronto, forse verrà convocato per Bergamo, ma ci sarà di sicuro in Norvegia e nel derby con la Roma. Una settimana di rodaggio dovrebbe facilitare il rientro di Tavares. La partita contro il Torino ha restituito altri due terzini a Baroni. Hysaj ha giocato molto bene, rientrava per la prima volta dopo lo stop di Cagliari a inizio febbraio. È entrato bene anche Luca Pellegrini, motivato e determinato a dimostrare dopo il periodo di castigo. Purtroppo non è più nella lista europea, ma in Serie A potrà dare una bella mano per dare il cambio a Tavares. 

Lazio, con Zaccagni al top si sblocca l'attacco

Zaccagni può fare la differenza ogni volta, anche quando non è al top e lunedì, di fronte al Torino, ha patito qualche difficoltà. Non era il solito. Si trascina un fastidio al pube nato prima della partita di Bologna e gestito durante la convocazione della Nazionale. Alla Pinetina, durante il ritiro azzurro, non si è mai allenato con il gruppo, esclusa la rifinitura prima del ritorno di Dortmund con la Germania, quando il ct Spalletti lo ha messo in campo soltanto negli ultimi dieci minuti. «Mattia ha fatto un solo allenamento, posso metterlo in campo solo in corsa, non certo dall’inizio» spiegò Lucio in conferenza stampa. Lunedì scorso Zaccagni era di nuovo a Roma, ha osservato un altro paio di giorni di riposo e poi ha ripreso gli allenamenti. Non era al massimo e si è visto, ma le preoccupazioni sono sparite a Formello. Il capitano ha superato anche l’ultimo contrattempo e ha ripreso gli allenamenti a pieno regime. Era in campo anche ieri alla ripresa. La sua condizione è destinata a crescere, lavorerà l’intera settimana, può soltanto migliorare e riprendere il passo. Zaccagni, in termini di gol e di assist, ma anche e soprattutto per la creatività al servizio della Lazio, è una pedina determinante. Le sue sterzate cambiano il gioco, producono occasioni, aprono il campo. Quanto serve all’attacco per sbloccarsi e tornare a contare i gol. 


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Lazio, i tifosi si schierano accanto alla squadra

I primi fischi sono stati una novità, ma la Nord cantava anche Lucio Battisti e nel passato recente della Lazio ci sono state contestazioni peggiori. Certo la lenta frenata prodotta dai pareggi in serie all’Olimpico e soprattutto la rimonta della Roma hanno prodotto una delusione comprensibile, ma la tifoseria della Lazio non ha mai tradito nei momenti decisivi e di sicuro non succederà nelle prossime settimane: quasi un migliaio di tifosi hanno già acquistato il biglietto per Bergamo e poi arriverà il derby con la Roma. Anche questo gruppo merita di essere accompagnato. Non è mai mancato l’impegno dei giocatori, in un periodo di stress altissimo e dopo 42 partite stagionali, tra campionato e coppe, un calo di forma è fisiologico, inevitabile. L’invito alla compattezza, formulato da Baroni lunedì sera nell’ampio giro di interviste, è stato recepito dai tifosi biancocelesti. La società non aprirà i cancelli di Formello per motivi meramente scaramantici (non portò bene prima del derby d’andata) e perché il gruppo ha bisogno di raccogliere energie mentali e fisiche senza smarrire il focus della partita, ma c’è consapevolezza e l’idea di una reazione da consumare domenica a Bergamo e negli impegni successivi. Il popolo della Lazio, ancora una volta, si schiererà accanto ai suoi giocatori. Può diventare ancora una stagione memorabile, nessuno lo dimentichi


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La Lazio si ricompatta. Ha rallentato, non si è arresa, pronta a reagire e rilanciarsi, anche se il pareggio di Gineitis ha provocato delusione, qualche fischio dell’Olimpico e ha cristallizzato il settimo posto in classifica, con l’avvenuto aggancio della Roma. Sarebbero bastati 2 punti in più con il Toro e altri 2 con l’Udinese per restare in quota quarto posto. Un mese fa questa stessa Lazio vinceva a San Siro con il Milan. È ancora tutto aperto, nessuno in estate ci avrebbe scommesso. La ripresa a Formello si è consumata in un clima sereno e motivato. Davanti ci sono le curve decisive: domenica a Bergamo con l’Atalanta (non vince in casa da dicembre), poi la trasferta di Bodø in Norvegia, il derby con la Roma e il ritorno dei quarti di Europa League. Lo sa benissimo la società, Baroni non ha responsabilità, per fronteggiare due competizioni al top servirebbero due squadre come possiede l’Inter. Guardate Atalanta e Fiorentina, non hanno avuto un cammino differente rispetto alla Lazio negli ultimi due mesi. Questo non significa non provarci e non continuare a correre, se possibile recuperando giocatori, perché la grande forza autunnale era stato il turnover e troppe sono state le assenze tra febbraio e marzo. Vecino, Hysaj e Pellegrini recuperati alla causa. Mancherà Patric, occhio ai centrali, ma stanno tornando Tavares e Castellanos. Belahyane e Noslin ieri hanno saltato l’allenamento solo per cautela. Anche Zaccagni si avvia verso il top e il popolo laziale non farà mancare il proprio appoggio. Può essere ancora un finale di stagione divertente per la Lazio. 

Lazio, è ancora tutto aperto

La rimonta della Roma e la frenata nel girone di ritorno hanno creato un effetto negativo intorno alla Lazio, ma la scorsa estate nessuno avrebbe immaginato di correre a lungo per il quarto posto e di sognare la finale di Bilbao in Europa League. Ecco perché Baroni ha invitato il gruppo ad abbandonare qualsiasi pensiero negativo. Quel gol di Gineitis non ci voleva, la Lazio stava ripartendo dopo la sosta, ma la flessione di risultati non è figlia di alcun condizionamento e nella partita contro il Torino si sono visti dei progressi. È stato un pareggio diverso rispetto ai precedenti con Udinese e Plzen prima dell’ultima sosta di campionato. Dopo nove mesi di stagione, nessuno a Formello ha intenzione di mollare. La Lazio, nelle prossime quattro partite, si gioca tutto o molto, perché il campionato finirà soltanto a maggio e ci sono ancora 24 punti a disposizione. Atalanta e Roma sono uno snodo decisivo quanto la doppia sfida con il Bodo che potrebbe portare la Lazio alle semifinali di Europa League, mai affrontate nella ventennale gestione di Lotito. Solo questo motivo dovrebbe indurre tutti, fuori e dentro Formello, a sorridere guardando con spirito diverso le prossime settimane. È un godimento assoluto per il gruppo essere arrivati sino a qui, deve essere uno stimolo e un divertimento finire la stagione nel modo in cui era cominciata. 


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