La Lazio si ricompatta. Ha rallentato, non si è arresa, pronta a reagire e rilanciarsi, anche se il pareggio di Gineitis ha provocato delusione, qualche fischio dell’Olimpico e ha cristallizzato il settimo posto in classifica, con l’avvenuto aggancio della Roma. Sarebbero bastati 2 punti in più con il Toro e altri 2 con l’Udinese per restare in quota quarto posto. Un mese fa questa stessa Lazio vinceva a San Siro con il Milan. È ancora tutto aperto, nessuno in estate ci avrebbe scommesso. La ripresa a Formello si è consumata in un clima sereno e motivato. Davanti ci sono le curve decisive: domenica a Bergamo con l’Atalanta (non vince in casa da dicembre), poi la trasferta di Bodø in Norvegia, il derby con la Roma e il ritorno dei quarti di Europa League. Lo sa benissimo la società, Baroni non ha responsabilità, per fronteggiare due competizioni al top servirebbero due squadre come possiede l’Inter. Guardate Atalanta e Fiorentina, non hanno avuto un cammino differente rispetto alla Lazio negli ultimi due mesi. Questo non significa non provarci e non continuare a correre, se possibile recuperando giocatori, perché la grande forza autunnale era stato il turnover e troppe sono state le assenze tra febbraio e marzo. Vecino, Hysaj e Pellegrini recuperati alla causa. Mancherà Patric, occhio ai centrali, ma stanno tornando Tavares e Castellanos. Belahyane e Noslin ieri hanno saltato l’allenamento solo per cautela. Anche Zaccagni si avvia verso il top e il popolo laziale non farà mancare il proprio appoggio. Può essere ancora un finale di stagione divertente per la Lazio.
Lazio, è ancora tutto aperto
La rimonta della Roma e la frenata nel girone di ritorno hanno creato un effetto negativo intorno alla Lazio, ma la scorsa estate nessuno avrebbe immaginato di correre a lungo per il quarto posto e di sognare la finale di Bilbao in Europa League. Ecco perché Baroni ha invitato il gruppo ad abbandonare qualsiasi pensiero negativo. Quel gol di Gineitis non ci voleva, la Lazio stava ripartendo dopo la sosta, ma la flessione di risultati non è figlia di alcun condizionamento e nella partita contro il Torino si sono visti dei progressi. È stato un pareggio diverso rispetto ai precedenti con Udinese e Plzen prima dell’ultima sosta di campionato. Dopo nove mesi di stagione, nessuno a Formello ha intenzione di mollare. La Lazio, nelle prossime quattro partite, si gioca tutto o molto, perché il campionato finirà soltanto a maggio e ci sono ancora 24 punti a disposizione. Atalanta e Roma sono uno snodo decisivo quanto la doppia sfida con il Bodo che potrebbe portare la Lazio alle semifinali di Europa League, mai affrontate nella ventennale gestione di Lotito. Solo questo motivo dovrebbe indurre tutti, fuori e dentro Formello, a sorridere guardando con spirito diverso le prossime settimane. È un godimento assoluto per il gruppo essere arrivati sino a qui, deve essere uno stimolo e un divertimento finire la stagione nel modo in cui era cominciata.