Delio Rossi in tuffo per Suor Paola al Fontanone: come nacque la scommessa

La storia risale alla sera del 7 dicembre 2006, quando mancavano solo tre giorni al derby con la Roma: tutti i dettagli
Fabrizio Patania
4 min
Suor Paola, diventata laziale negli anni Settanta perché Tommaso Maestrelli non esitò a regalarle le maglie biancocelesti per i suoi bambini la prima volta in cui si presentò a Tor di Quinto, aveva stabilito con Rossi un rapporto intimo e confidenziale. Delio, ogni giovedì e con estrema riservatezza, presenziava alle cene organizzate dalla So.spe. Gesti di solidarietà e di amicizia verso la comunità di orfani e ragazze madri. La storia del tuffo al Fontanone risale alla sera del 7 dicembre 2006, mancavano solo tre giorni al derby con la Roma, quando Suor Paola strappò una promessa all’ex tecnico della Lazio: salire al Gianicolo e farsi un bagno in caso di vittoria. Doveva restare un voto segreto, Delio disse sì senza sapere chi aveva ascoltato a quel tavolo e come trapelò la notizia, sintetizzata in un paio di righe e non “sparata” per comprensibili ragioni di privacy da Alvaro Moretti (oggi vicedirettore del Messaggero) su Tuttosport e da Giulio Cardone su Repubblica. La sorpresa, leggendo i giornali davanti all’edicola (all’epoca non esistevano le edizioni digitali), si trasformò in un assist clamoroso, quasi un rigore a porta vuota, previa opportuna verifica. Erano le 10 di sabato mattina, nel primo pomeriggio era prevista a Formello la rifinitura. Scattò immediata la telefonata. «Mister, ma è vero che si tuffa al Fontanone in caso di vittoria?». Delio era ancora a casa, rispose di getto e con la solita spontaneità. «Chi te lo ha detto?». Risposta. «Nessuno. Ho letto un paio di giornali, ma non ci hanno fatto il titolo, vorrei verificare». Rossi, scherzando, crollò: «Si vede che Suor Paola deve essersela venduta». In realtà quella promessa era stata captata (e veicolata) da una psicologa che aveva partecipato alla cena. Servizio di cronaca perfetto nel giorno in cui il tecnico, per non caricare troppo la vigilia, aveva deciso di rinunciare alla classica conferenza stampa. Titolo di apertura: “Rossi si tuffa sulla Roma”. Catenaccio: “Il voto: se vince, fa il bagno al fontanone del Gianicolo”. Apriti cielo. Quel derby finì 3-0 per la Lazio. Gol di Ledesma, Oddo su rigore, Mutarelli. Dopo la partita, non si parlava d’altro. Rossi, quasi infuriato, si chiuse. «È una cosa privata». Quando salì sul pullman della Lazio, ancora in garage all’Olimpico, Suor Paola aveva già raggiunto il Fontanone. Passarono un paio d’ore, il tempo per allontanare i curiosi e spegnere il clamore. Maurizio Manzini, storico team manager, mediò. Delio aveva dato la sua parola e non voleva venir meno all’impegno, infastidito solo perché un voto segreto era diventato di dominio pubblico. Appena arrivato a Formello, prese un accappatoio e mise il costume, risalendo subito sulla Mercedes di Manzini per tornare verso il centro di Roma. All’una e un quarto di notte, era al Gianicolo. Suor Paola bagnò il ginocchio. Delio salì sul bordo della fontana e si tuffò di testa, in bellissimo stile. Di Claudio Bartoletti, il mitico fotografo del Corriere dello Sport-Stadio, lo scatto finito in prima pagina. Abbozzammo una battuta. «Mister, che tuffo con l’acqua così bassa». Delio, infilando l’accappatoio, sorrise. «Sai che c’è, sono nato a Rimini». 

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