Tormento Tavares: settimo infortunio e ora rischia il finale di stagione

Le lacrime dell’esterno della Lazio nella notte dell’Olimpico. Verrà sottoposto agli esami clinici dopo Pasqua: probabile ricaduta agli adduttori
Fabrizio Patania

Noslin, Taty e Guendouzi lo hanno baciato, accarezzato, rincuorato. Le lacrime di Nuno Tavares hanno scolpito la notte drammatica e commovente della Lazio, disposta a tirare fuori ogni energia e rischiare tutto, anche l’incolumità fisica, pur di centrare la semifinale di Europa League. Il portoghese ha nascosto la faccia dentro la maglia, piangeva, l’Olimpico ha capito e lo ha applaudito quando stava uscendo dal campo, costretto ad arrendersi all’ennesimo infortunio, il settimo della sua tormentatissima stagione. Lo staff medico attenderà le canoniche 48-72 ore per sottoporlo agli esami clinici. Il rischio di una ricaduta agli adduttori della coscia destra è elevatissimo, così come non si può considerare scontato il suo recupero entro la fine del campionato. Dipenderà dall’esito degli accertamenti e dalla profondità della probabile lesione muscolare.

Tavares si ferma ancora: i precedenti

I rischi si conoscevano, come i suoi precedenti: solo 8 presenze in Premier con il Nottingham nel campionato passato. La Lazio, costretta a scommettere, ci ha puntato, ben sapendo si trattasse di un’incognita. Il campo, giudice inesorabile e infallibile, sta dando la risposta. Tavares si era fatto male a Bergamo e aveva recuperato in fretta, sostenendo appena uno o due allenamenti con il gruppo prima di essere convocato per il Bodø/Glimt. Una carta in più da calare in corsa e in caso di necessità, nel finale o forse ai supplementari.

 


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Lazio, le condizioni di Tavares e il retroscena su Marusic

Un retroscena aiuta a capire. Tavares è entrato dopo 23 minuti del secondo tempo per sostituire Marusic. Il montenegrino non stava bene, accusava un fastidio. Andrà valutato, è in dubbio per Marassi. Cambio anticipato rispetto alle previsioni. Nuno ha partecipato all’assedio finale, ha sfornato cross, sommando imprecisioni alle solite iniziative: suo l’angolo da cui è nato il raddoppio di Noslin. Non poteva reggere più di venti minuti. È crollato all’inizio dei supplementari, avvertendo un’altra fitta agli adduttori che lo ha costretto ad abbandonare il campo. È stato sostituito da Hysaj, una sciagura come in Norvegia, quando era stato sostituito nell’intervallo da Baroni per scelta tecnica. L’albanese è entrato sotto ritmo, faticava ad assorbire il pressing del Bodø esattamente come nella partita di andata, alla fine è stato sovrastato da Helmerson, saltato con eccessiva facilità per il colpo di testa del 3-1. Partecipazione attiva di Mandas e azione un po’ casuale, con la Lazio incapace di allontanare: Vecino è persino scivolato, tirando addosso a Lazzari prima che i norvegesi riprendessero il pallone e Määttä disegnasse l’assist. Pazienza, il calcio è così, poteva succedere prima o dopo. Baroni non aveva altri cambi dopo averne già spesi cinque nei tempi regolamentari. Hysaj era il sesto, concesso ai supplementari.

Lazio, Tavares non è affidabile

Diversa è l’analisi nel complesso. Primo punto: Tavares non è un giocatore affidabile dal punto di visto fisico. Le incognite estive erano fondatissime, bastava leggere la sua scheda. Se lo acquisti, devi gestirlo e dotarti di un’alternativa credibile, ovvero di un altro titolare. L’esclusione di Luca Pellegrini dalla lista Uefa e per due mesi anche dal campionato, senza entrare nel merito e nelle ragioni della scelta, ha limitato le rotazioni e ha penalizzato lo stesso Tavares, creando un danno evidente. La Lazio, per come sviluppa il suo gioco, ha bisogno di un terzino di piede sinistro che sappia crossare. 


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Noslin, Taty e Guendouzi lo hanno baciato, accarezzato, rincuorato. Le lacrime di Nuno Tavares hanno scolpito la notte drammatica e commovente della Lazio, disposta a tirare fuori ogni energia e rischiare tutto, anche l’incolumità fisica, pur di centrare la semifinale di Europa League. Il portoghese ha nascosto la faccia dentro la maglia, piangeva, l’Olimpico ha capito e lo ha applaudito quando stava uscendo dal campo, costretto ad arrendersi all’ennesimo infortunio, il settimo della sua tormentatissima stagione. Lo staff medico attenderà le canoniche 48-72 ore per sottoporlo agli esami clinici. Il rischio di una ricaduta agli adduttori della coscia destra è elevatissimo, così come non si può considerare scontato il suo recupero entro la fine del campionato. Dipenderà dall’esito degli accertamenti e dalla profondità della probabile lesione muscolare.

Tavares si ferma ancora: i precedenti

I rischi si conoscevano, come i suoi precedenti: solo 8 presenze in Premier con il Nottingham nel campionato passato. La Lazio, costretta a scommettere, ci ha puntato, ben sapendo si trattasse di un’incognita. Il campo, giudice inesorabile e infallibile, sta dando la risposta. Tavares si era fatto male a Bergamo e aveva recuperato in fretta, sostenendo appena uno o due allenamenti con il gruppo prima di essere convocato per il Bodø/Glimt. Una carta in più da calare in corsa e in caso di necessità, nel finale o forse ai supplementari.

 


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