Oggi è stato presentato Marco Giampaolo, nuovo allenatore del Lecce dopo l'esonero di Gotti. L'ex tecnico del Milan, con un contratto fino a giugno 2025 con prolungamento in caso di salvezza, torna ad allenare in Serie A per la prima volta dal 2022: "Due anni di assenza sono tanti e dopo una prima pausa, durante la quale mi sono un po' allontanato, ho ripreso a lavorare. Il lavoro è stato anche mentale, simulando di essere in campo: diciamo che nell'ultimo anno ho lavorato in smart working. Il calcio è cambiato: prima c'era chi pensava di presidiare gli spazi, oggi si gioca uomo su uomo e non esistono più sistemi di gioco, si difende in un modo e si attacca in un altro. Bisogna stare al passo coi cambiamenti". Idee chiare quindi riguardo la filosofia che dovrà seguire in campo il suo Lecce: "Voglio giocare a calcio, se ho un possesso palla superiore significa che ho la palla più dell'avversario. Per giocare a calcio ci vogliono conoscenze e qualità tecniche e credo che ci siano in questa squadra".
Giampaolo: "Lecce è una grande opportunità per me"
Giampaolo ha proseguito parlando di come si approccia a questa nuova esperienza: "Lecce per me è una grande opportunità. Ho accettato perché ci sono i calciatori che possono esprimere al meglio il mio pensiero. Il mio è stato un sì motivato da argomenti e valutazioni tecniche. La città la visiterò in seguito, perché ora la mia attenzione è solo per la squadra e di questo sono pienamente convinto". Un primo giudizio sul Lecce: "Non l'ho visto dal vivo, l'ho visto in tv durante il campionato e l'ho rivisto in maniera dettagliata in questi giorni. Prima di dare un'opinione ho bisogno di allenare. Ho grande voglia di allenare, ho entusiasmo, come se iniziassi oggi. Ora serve conoscere i calciatori, devo entrare in un ambiente nuovo per me, e ho necessità di capire il prima possibile".
Giampaolo: "Rebic è una risorsa per la squadra"
Nell'attuale rosa ritrova Ante Rebic, che sotto la sua guida potrebbe trovare spazio e rilancio: "L'ho allenato forse un mese al Milan, arrivò l'ultimo giorno di mercato. All'epoca la squadra giocava in un modo poco congeniale alle sue caratteristiche, e lo ricordo come un ragazzo determinato, anche tignoso, "sporco e cattivo". A Lecce lo ritrovo molto volentieri". Passa poi al resto dell'attacco: "Ci sono tantissime ali e due prime punte, considerando tale anche Rebic. Lui deve essere una risorsa per la squadra, così come Krstovic e Burnete. Le qualità individuali possono aiutarci a fare meglio, ma il mio focus è la squadra. Dorgu mi piacerebbe vederlo giocare a destra, mi piacciono le ali che giocano a piede invertito per accentrarsi. Oggi si gioca in sedici, non esistono solo gli undici titolari: e proprio per questa ragione è necessario fare un salto di qualità mentale".
Giampaolo: "Il tifo sarà determinante"
Infine Giampaolo dà il suo punto di vista sulla differenza tra allenare una big e una squadra che deve salvarsi: "Nessuna differenza sul piano del lavoro. La differenza esiste nel circo che gira attorno. In un grande club è necessario vincere, quando lotti per la salvezza sai di essere con l'acqua alla gola. Nelle due situazioni, però, devi metterci sempre del tuo dal punto di vista caratteriale. Il tifo sarà determinante: i calciatori sono esseri umani, avere sostegno incondizionato farebbe una grande differenza".