Ibra d'oro tra sponsor e contratti: quanto ha guadagnato in carriera

Una sua società detiene il 10% di un broker di scommesse: può accadere se hai avuto oltre 160 milioni solo di ingaggi e ti pagano 200 mila dollari per un post
Ibra d'oro tra sponsor e contratti: quanto ha guadagnato in carriera© LAPRESSE
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La vicenda del presunto 10% di partecipazione di una società riconducibile a Ibrahimovic in un broker di scommesse non deve sorprendere: i campioni hanno patrimoni sterminati, la cui gestione coinvolge spesso professionisti (veri o presunti), procuratori, amici e avventurieri. Senza una gestione professionale e coerente, può perdersi in molti rivoli perché arriva sempre qualcuno a proporre l’investimento mirabolante o l’affare sicuro. Non è difficile, per un calciatore, cadere in iniziative apparentemente innocue, come dimostra la vicenda del presunto finanziere londinese che ha coinvolto anche Antonio Conte. Nella giostra dei business che ruotano intorno a campioni iconici come Zlatan, l’aspetto sportivo è solo uno dei risvolti. I calciatori guadagnano tanto, ovvio, ma non tutti guadagnano gli stessi soldi. Soprattutto, non nello stesso modo. È proprio quando un campione smette di essere solo atleta, diventando personaggio globale, che le fonti di introito si legano meno alle gesta sportive e più al valore commerciale del suo lifestyle.

Quanto ha guadagnato Ibra con gli ingaggi sportivi

Ciò vale per qualsiasi personaggio pubblico e pesa oggi molto di più grazie agli strumenti della comunicazione digitale. Per stimare il patrimonio di un campione partiamo dallo stipendio: con il contratto che Ibra rinnoverà col Milan, il monte stipendi della sua lunga carriera dovrebbe superare i 160 milioni. Da 1,7 milioni annui della Juve nel 2005 arrivò a 15 annui nel biennio del Manchester United. Ha avuto poi la forza di ripartire dai Galaxy, con un ingaggio modesto (1,4 milioni: il più basso della carriera) dovendo recuperare da un grave infortunio, ma questi anni al Milan offrono un finale in crescendo, soprattutto per la visibilità acquisita fuori dal campo (Sanremo non è un caso). Mentre insegue gli ultimi record sul campo, si prepara così al secondo tempo della sua carriera di personaggio.

Quanto ha guadagnato Ibra con gli sponsor

Oltre agli stipendi, gli sponsor: per quasi tutta la sua carriera Ibra si è legato a Nike (da cui riceveva 3 milioni a stagione negli anni dello United) per passare a Adidas e tornare infine a Nike. Poi ci sono sempre, ovviamente, i brand di cui Ibra è testimonial, coi quali si entra nel lifestyle più che nel mondo sportivo: marchi di abbigliamento, televisori, gomme da masticare e molto altro. Nel 2016 Zlatan lanciò senza successo la sua linea di abbigliamento A-Z chiusa nel 2018. Recentemente una linea di profumi ma, in generale, gli sportivi diventati imprenditori non hanno mai incontrato grande successo. Spesso si sottovaluta che gestire un’impresa è attività molto complessa: richiede abilità, talento, sacrificio e qualità che non coesistono necessariamente con le doti pedatorie. Occorre anche tempo, dedizione e focalizzazione che male si conciliano con gli impegni del football professionistico. Simili iniziative finiscono spesso in mano a personaggi (talvolta familiari) privi di abilità che, pensando possa bastare il nome di richiamo, guadagnano la fiducia del campione e le schiantano contro un muro. Meglio, in questi casi, cedere l’uso del nome dietro pagamento di royalties, senza farsi coinvolgere nella gestione, ma bisogna dire che quasi mai brand nati attorno al nome di un personaggio sono riusciti a sfondare. Poiché nel mondo di Ibra tutto fa notizia, anche l’acquisto di un’isola con mille ettari di superficie diventa un caso mediatico ma esiste da qualche anno una potente fonte di guadagno per i calciatori, legata all’economia digitale: i post su Instagram. Secondo la rivista britannica Hopper, con 200 mila dollari guadagnati per ogni post, Zlatan è nella top-ten mondiale degli sportivi guidata da CR7 con 800 mila. 


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