Scudetto e arabi, il Milan verso un’altra dimensione

A inizio settimana il signing, a fine campionato il passaggio a Investcorp
Scudetto e arabi, il Milan verso un’altra dimensione© Getty Images
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MILANO - Il mese del Diavolo. Non può esserci una definizione diversa. Tutto lascia credere, infatti, che il mese che sta per cominciare sia destinato ad entrare nella storia del club rossonero. A meno di ribaltoni dell’ultimo momento, verrà perfezionato il cambio di proprietà: da Elliott a Investcorp. E sarà il terzo dell’ultimo quinquennio, dopo quello tra Fininvest e il fantomatico Yonghong Li nel 2017 e lo sbarco di Elliott nell’estate 2018. In più c’è uno scudetto da prendere. Uno scudetto che, dopo quanto accaduto in Bologna-Inter l’altra sera, ora è decisamente più vicino, visto che il Milan è tornato ad avere il destino nelle proprie mani. Peraltro, la banda di Pioli non sarà obbligata vincere tutte le ultime 4 partite, ma si potrà “concedere” pure un pareggio, avendo lo scontro diretto a favore con i nerazzurri.

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Come se nulla fosse

L’atmosfera è, comprensibilmente, elettrica. L’eccitazione, però, emerge più dai tifosi, letteralmente scatenati sui social. Dentro il Diavolo, invece, l’imperativo è mantenere il basso profilo. Ieri, a Milanello, erano presenti tutti i dirigenti, Gazidis, Maldini e Massara. Ma nel centro sportivo non sono andati in scena discorsi particolari. Si è trattato semplicemente di stare vicino alla squadra. Nemmeno Pioli si è dilungato più di tanto con la squadra. Il lavoro si è svolto come se nulla fosse successo, come se nulla fosse cambiato rispetto al giorno prima. Del resto, il pericolo in certi casi è quello di sentirsi troppo sicuri, oppure di farsi prendere dall’ansia o dalla tensione. Il Milan lo ha già sperimentato nelle ultime settimane, prima pareggiando in sequenza con Salernitana e Udinese e poi facendosi bloccare a San Siro dal Bologna: esperienze che hanno rischiato di compromettere tutto. E allora avanti a testa basta, cercando di evitare ogni minima distrazione.

Qualche ora in più

Sotto traccia procede pure per la trattativa Elliott-Investcorp. Anche perché le ultime indiscrezioni riportano che non sarà oggi il giorno del signing, ma che si slitterà all’inizio della prossima settimana. Nessun intoppo o imprevisto dell’ultimo momento, comunque: i legali e i consulenti che sono impegnati nella stesura dei contratti, evidentemente assai delicati e corposi, hanno semplicemente chiesto qualche ora in più per completare il loro lavoro. Del resto, la due diligence appena completata non ha fatto emergere alcun tipo di criticità, mentre le parti si sono accordate sulla valutazione finale del club, che dovrebbe arrivare effettivamente a 1,18 miliardi di euro, come rivelato nelle scorse ore da Reuters. Per il closing, invece, ovvero l’effettivo passaggio di proprietà, occorrerà comunque attendere la fine del campionato. Peraltro, non destano particolari preoccupazioni le manovre di Yonghong Li. Aveva già avanzato la sua richiesta di risarcimento e ora sta provando a ostacolare questo nuovo passaggio di proprietà proprio per tenere in piedi il suo contenzioso.

Antica e nuova gloria

Insomma, dal prossimo mese di maggio potrebbe uscire un nuovo Diavolo, con nuovi orizzonti per il futuro, ma anche con una più elevata statura sportiva. Non potrebbe essere altrimenti se effettivamente sulle maglie rossonere verrà cucito il tricolore. Una delle prime differenze, peraltro, è che da campione d’Italia, il Milan finirà nella prima fascia al sorteggio di Champions e quindi saranno decisamente più elevate le possibilità di fare strada in Europa. E il Vecchio Continente è proprio il palcoscenico su cui Investcorp vuole puntare per far crescere il Milan. Era così 15 anni fa, quando proprio Paolo Maldini sollevava l’ultima Champions League ad Atene. Chissà che tornare ad assaggiare e vivere certe emozioni non sia più un traguardo così lontano e disperso nel tempo… 


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