"Spero che la squadra stia meglio di me". Con questa battuta si presenza in conferenza stampa Sergio Conceicao alla vigilia della finale di Supercoppa contro l'Inter. "Dalle difficoltà - dice ancora l'allenatore del Milan - nascono cose belle. L'Inter è una squadra che sta insieme da tempo, dobbiamo essere uomini, non possiamo dimenticare che sono qui da poco o abbiamo giocatori non al top, ma non voglio trovare né scuse né alibi".
Conceicao e le parole su Inzaghi e Eriksson
Impossibile non parlare con Conceicao di Eriksson e di Inzaghi, suo compagno ai tempi della Lazio con cui, dopo un Porto-Inter, non finì benissimo: "Ma sono episodi, finita la partita è terminato tutto, siamo due uomini di calcio, sarà mio amico prima e dopo il derby di domani. Devo dire - ha aggiunto Conceicao - che non sento in maniera speciale questa partita, abbiamo affrontato la Juve dove gioca mio figlio, per me il sentimento è sempre uguale. Noi dobbiamo avere ambizione, abbiamo fiducia anche se abbiamo delle difficoltà. Ho avuto tanti bravi allenatori, Eriksson diventava rosso ma mai arrabbiato con noi. Sven è nel mio cuore e ci sono anche tutti i giocatori di quella squadra, ho avuto una scuola fantastica con Malesani e Sacchi. L'Italia è la mia seconda casa, è un onore essere qui". Chiusura dedicata a Leao: "Vediamo dopo l'allenamento, non ha i 90' di sicuro, vediamo se ci sarà". Accanto a Conceicao c'era Reijnders, decisamente meno brillante rispetto al suo allenatore. Una frase, però, fa capire come lo spogliatoio del Milan stia vivendo tutto questo: "Sarebbe bello giocare come se fosse la mia ultima partita".