Milan, senza Europa Theo Hernandez sarebbe sacrificato. Intrigo negli Usa, cosa sta succedendo

Le difficoltà del terzino sono il simbolo della fin qui fallimentare stagione rossonera, mentre la scelta del nuovo direttore sportivo resta un rebus: i dettagli
Antonello Gioia
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MILANO -  C'è una regola matematica non scritta nel calcio, ma che solitamente funziona: quando i punti di distacco sono maggiori rispetto al numero di partite restanti da giocare, è impossibile pensare di colmare il gap. E allora: che sia Bologna o Juventus o qualunque altra delle rivali in corsa (Roma, Lazio e Fiorentina), il Milan, con sette gare rimaste in calendario, non può più pensare di concorrere per il quarto posto e di assicurarsi i ricavi della Champions. Risultato: meno budget per il nuovo diesse. Chi sarà? Furlani spinge per Tony D’Amico, ancora legato all’Atalanta, ed è volato negli States per incontrare Gerry Cardinale. Il proprietario del Milan però la pensa come Ibra e vorrebbe ingaggiare Igli Tare.

Milan, senza Champions League stagione fallimentare

La mancata qualificazione alla Champions League sarebbe la conferma del fallimento della stagione rossonera. Ad inizio anno, i proclami di dirigenza, allenatore e giocatori comprendevano la parola scudetto, poi ridottasi al quarto posto, per concludersi con la ricerca disperata di un piazzamento nella zona dell'Europa minore (Europa League o Conference League) attraverso il campionato o la Coppa Italia. E la Supercoppa Italiana, vinta a gennaio a Riyad a poche ore dal subentro in panchina di Conceiçao, non basta di certo ad aumentare la media voto stagionale. Il nono posto attuale in classifica pesa troppo. È vero, il campionato non è finito, ma una improvvisa inversione di tendenza sembra sempre più complicata.

Theo Hernandez, tanti errori tecnici in un unico calciatore

Il symbolum della stagione del Milan è Theo Hernandez. Anche contro la Fiorentina, il 19 ha offerto la consueta prova piena di errori: più volte fuorigiri sui cambi di direzione di Dodo, disattento sullo stesso brasiliano in occasione dello 0-2, poco lucido in un paio di situazioni offensive che, con una scelta più azzeccata, sarebbero diventate parecchio pericolose dalle parti di De Gea. Insomma: tanti errori tecnici in un unico calciatore che spesso mostra tutta la squadra. E c'è un episodio, in particolare, che ha fatto indispettire gran parte della tifoseria milanista. Al 41’, Theo e Dodo hanno dato vita ad un prolungato battibecco faccia a faccia; il gioco, però, è proseguito, con Gudmunsson che giocava il pallone vicino ai due litiganti, pronto ad entrare in area. Theo, nonostante fosse lì a due passi, ha continuato imperterrito a discutere col terzino viola, come se nulla fosse. Atteggiamento grave, superficiale.

Il terzino francese verso la cessione

Senza Champions League, il club non guadagnerà innanzitutto i 40 milioni di euro di ricavi minimi dalla partecipazione al torneo, più l'abbondante botteghino delle quattro partite casalinghe a San Siro. La stabilità finanziaria permetterà ai rossoneri di sopravvivere senza troppi problemi ai mancati utili, ma certamente questi ultimi condizioneranno il budget per il calciomercato estivo e le eventuali resistenze ad offerte importanti. E qui torna il nome di Theo: senza rinnovo, il terzino è destinato alla cessione.

 

 

 


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