
MILANO - Cento giorni di Sergio Conceiçao sulla panchina del Milan, ma c’è poco da festeggiare. Dal suo arrivo in rossonero, ufficialmente il 30 dicembre scorso al posto di Paulo Fonseca, il portoghese ha vissuto un tourbillon di emozioni, che però ad oggi tracciano un bilancio più negativo che positivo. L’inizio della sua avventura in rossonero è stato incoraggiante con il successo in Supercoppa italiana, poi è cominciato un rapido declino che ha portato il Diavolo ad uscire dalla Champions League con le sconfitte contro avversari nettamente alla portata come la Dinamo Zagabria e successivamente il Feyenoord ai playoff. La situazione è peggiorata pure in campionato. Infatti da quando Conceição ha preso il posto di Fonseca il distacco dal quarto posto è aumentato, portando i rossoneri a perdere quasi tutte le speranze per la partecipazione alla prossima Champions League, e sono fortemente a rischio anche Europa League e Conference League.
Conceicao, una stagione in salita
La scelta della dirigenza di cacciare Fonseca per affidarsi all’ex Porto non è stata premiata dai fatti. Non c’è stata la svolta che Ibrahimovic, Furlani e Moncada auspicavano con il cambio in panchina e addirittura il quadro generale si è aggravato. Con Conceiçao la media punti in campionato è crollata a 1,40 punti a partita, facendo registrare un andamento peggiore del suo predecessore. Il dato allarmante però deriva anche dagli scontri diretti con le formazioni che occupano le prime otto posizioni in classifica. Nello specifico Conceiçao non ha mai vinto una partita contro le squadre in lotta per l’Europa, come testimoniano le sconfitte contro Lazio, Bologna e Juventus, oppure il pareggio con la Fiorentina. Contro la capolista Inter invece è arrivato l’1-1, mentre con la seconda in graduatoria, il Napoli, un ko allo stadio Maradona. Nemmeno una vittoria che potesse rilanciare il Diavolo in ottica europea, e solo due miseri punti conquistati in sei partite disputate contro queste squadre, con l’aggravante di 11 reti subite e solo 6 realizzate. Un altro dato allarmante per i rossoneri deriva dalle partite in cui il Milan è passato in svantaggio, ben 13 volte su 22 match disputati con Conceiçao. Il tecnico milanista, dopo la partita contro la Fiorentina in cui la sua squadra dopo 10 minuti era già sotto di due reti, ha spiegato questa difficoltà come un problema mentale che affligge i suoi giocatori. Oltre alle fragilità di un gruppo che non sta portando i risultati sperati, ci sono anche scelte di formazione che sono poi state modificate in corsa per correggere il tiro. Eclatante la sostituzione di Musah dopo 25 minuti nell’ultima gara di serie A per scelta tecnica, un modo di ammettere di aver ragionato male sull’undici titolare.
Milan, obiettivo Coppa Italia
Ma Conceiçao prima di chiudere l’esperienza al Milan ha ancora una carta da giocarsi e si chiama Coppa Italia. Con un eventuale successo il Diavolo vincerebbe il secondo trofeo stagionale e soprattutto avrebbe accesso all’Europa League. Dunque la Coppa Italia resta l’obiettivo primario del club in questo scorcio finale di stagione, per provare a rendere meno deludente l’annata. Poi le strade tra Conceiçao e il Milan si divideranno, e per il Diavolo sarà tempo di scelte per il futuro.