Gagliardini: "Palladino da scudetto. Lukaku fa la differenza ovunque"

Le parole del calciatore del Monza in vista della sfida contro la Roma
Gagliardini: "Palladino da scudetto. Lukaku fa la differenza ovunque"© Getty Images
Adriano Ancona
6 min

Tornare dove si è stati bene, soprattutto se all'orizzonte c'è la ripresa, spesso diventa un esercizio gradevole. Nella Capitale il Monza si trova a proprio agio. Forse sarà baciato dal sole di mezzogiorno, stavolta, e da una classifica che però in molti da queste parti assicurano di non guardare. Smarrire il senso della misura è proibito. Però proprio a Roma il Monza decollava un mese fa, lontano dall'equilibrio un po' instabile delle primissime giornate. Sfodera artigli e convinzioni, questa squadra, oltre che una lunga fase di 348 minuti senza prendere gol cominciata proprio nello stadio in cui si gioca domenica. Il Monza contro la Roma riproverà a prendersi l'Olimpico, quel contesto dove ha recitato in una delle sua migliori versioni della stagione. «Stiamo facendo bene, ma non ha senso pensarci adesso: otto giornate sono poche»: lo ripete due volte, Roberto Gagliardini, che ci raggiunge pochi minuti dopo che il cielo ha cominciato a rovesciare pioggia su Monzello. Si riparte dal settimo posto che è un belvedere. Eppure sulla porta di ogni stanza, negli uffici della società, c'è una frase esposta dal primo giorno di questa stagione. “Abbiamo impiegato 110 anni per andare in serie A, non possiamo impiegare 24 mesi per tornare in B”, è la raccomandazione stampata sui fogli, aggiornata dopo lo scorso campionato come avviso ai naviganti. Il messaggio arriva da Galliani, che con la contabilità è sempre di una precisione assoluta. Miscelare il tutto coi principi di Palladino – in riunione plenaria con lo staff tecnico fin dalle prime ore della mattina – ha portato a un Monza così produttivo. Anche qui, si torna sempre dove si è stati bene: un posto al sole derivato da cinque partite senza perdere, scatto bruciante da una sosta all'altra.

Gagliardini, la Roma ultimamente ha ritrovato il passo: coefficiente di difficoltà?
«Resta una delle migliori squadre del nostro campionato, una big che di sicuro saprà modulare le proprie ambizioni. Poi c'è Mourinho, che ha portato risultato importanti in un collettivo di grandi individualità. A Roma noi faremo una grande partita».

Un mese fa, il pari dell'Olimpico addobbato proprio da un gol di Gagliardini: quella partita ha definitivamente sbloccato il Monza?
«Abbiamo fatto molto bene contro la Lazio, che ha delle ambizioni da Champions League: siamo riusciti a imporre il nostro gioco e avremmo meritato di più. Poi le vittorie sono sempre liberatorie, perciò andare alla sosta avendo battuto Sassuolo e Salernitana aiuta molto. Due partite che ci hanno dato slancio e scioltezza, così ora possiamo giocare con la testa leggermente più libera. Ma a Roma sarà durissima».

Anche perché lo spauracchio è Lukaku, dopo un'estate turbolenta: da ex compagno, come ha visto quel tira e molla di mercato?
«Lo conosco bene, e a livello personale provo gratitudine per Lukaku. Su come si sono lasciati lui e l'Inter, dico che queste cose nel calcio succedono. Romelu ha sempre fatto la differenza ovunque: è un campione e come tale va rispettato. E' stato uno degli artefici della squadra in cui abbiamo vinto lo scudetto, giocato due finali europee e ottenuto altre coppe. Per domenica dico che bisognerà cercare di contenerlo, perché Lukaku ha molti modi di fare male».

Poi ci sono gli otto punti in più sulla zona-retrocessione: un bel vantaggio per il Monza.
«Dovremo saperlo custodire, anche perché il livello del campionato è più alto. Quest'anno ci si salva facendo tra i 38 e i 42 punti. Quindi già a Roma dovremo mostrare segnali di continuità».

Gagliardini ha tutto per sentirsi un leader di questo Monza, in un nuovo inizio dopo l'Inter?
«In realtà il segreto è sempre questo gruppo che si è cimentato nel tempo. Magari quando il Monza è arrivato in serie A, qualcuno poteva sentirsi in soggezione. Io dal mio arrivo ho trovato grande solidità, che stiamo traducendo sul campo. Ho finito un ciclo all'Inter, ero consapevole della scelta che ho fatto. Percependo subito l'impronta data da Berlusconi e Galliani: chiunque se ne accorge stando qui dentro. Sul campo il Monza ha fatto vedere di potersi ritagliare un grande ruolo, facendo un primo anno incredibile».

Il tricolore con Conte, prima ancora il percorso di Gagliardini avveniva con Pioli e Spalletti che hanno vinto gli ultimi due campionati: Palladino quanto si avvicina a certe vette?
«E' un allenatore da scudetto, sicuramente da primi posti per le sue metodologie e la sua organizzazione: lo vedo tra qualche anno potersi giocare anche delle finali europee. Questo poi è il primo campionato in cui allena dall'inizio. Mi piace il suo modo di tenere in mano il gruppo».

A proposito, diamo uno sguardo oltre la finestra: i ragazzi del settore giovanile si stanno allenando.
«Penso subito a Palladino, che ha cominciato ad allenare così arrivando a grandi risultati. E' un maestro di calcio e ti fa stare bene. Farà ancora molta esperienza, ha un futuro importante e grandi principi. Non è un caso, se ha ottenuto questi risultati».

Il Monza li vuole soprattutto così, giovani e italiani: è la strategia vincente?
«Una scelta che sta portando lontano: credo valga come messaggio da trasmettere al nostro campionato. L'impronta italiana voluta dalla società dovrebbe far piacere al calcio italiano, specialmente in questo periodo».


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