Zielinski e Fabian Ruiz, Gattuso al Napoli: “Vietato toccarli”

Il tecnico ha fatto capire chiaramente che il polacco e lo spagnolo sono due pilastri su cui vuole costruire il Napoli del futuro
Zielinski e Fabian Ruiz, Gattuso al Napoli: “Vietato toccarli”
Antonio Giordano
3 min

NAPOLI - C’è tempo, sì che ce n’è, per disegnarsi un mondo, per starsene là dentro e gustarselo come in passato, per lasciarsi guidare dal piacere di assorbirlo per intero, con le sue torsioni, e inseguire un pallone, i suoi rimbalzi, il piacere d’un suono che per Gattuso diviene un’eco. L’ha detto e poi l’ha ridetto in vigilie mai uguali, anzi per niente, però sempre inchiodate intorno a un concetto divenuto un mantra: «Questa è una squadra forte, ma tanto forte». C’è stato un trimestre ch’è servito per accorgersene dal vivo, dopo averne avuta percezione da lontano, d’essere capitato nel posto giusto, tra talenti che - sommandoli - inducevano la fantasia a scatenarsi: e poi dopo, mentre intorno è rimasto il vuoto e dentro ognuno soltanto tristezza, malinconia, paura e dolore, non c’è stato altro da fare che provare a immaginare cosa sarebbe giusto concedersi, ?nché si potrà. Per esempio: ricominciare ad assaporare Zielinski e Fabian Ruiz, sistemandoli nel personalissimo «centro di gravità permanente» che Gattuso alimenta tracciando schemi, riempiendo album, studiando ancora e ad oltranza, perché verrà il momento in cui varrà la pena andare a in?lare la testa tra gli appunti.

Intoccabili

E Zielinski e Fabian, gli «intoccabili» (semmai sarà possibile), trascinano in una dimensione invitante da regalarsi, perché c’è un futuro ed appartiene a entrambi. E’ di un polacco che ora ha preso coscienza di ciò che il destino gli ha concesso, piedi che disegnano parabole e un’intelligenza che vibra; ed è di quello spagnolo, che si fonde meravigliosamente con qualsiasi tesi, anche la più complessa. Qualcosa cambierà, lo racconta quasi banalmente il destino, ma Zielinski e Fabian sembrano pilastri d’una rinascita da costruire con la materia grigia che fungerà da collante, quasi fosse malta, per tornare ad essere se stessi.

Il rinnovo

Se ne sono andati quattro anni (circa) dal giorno in cui, versando diciotto milioni di euro all’Udinese, il Napoli e Zielinski hanno cominciato a conoscersi seriamente: e ora, entrambi, sanno che non è assolutamente il caso di separarsi, non ce n’è motivo, nonostante il contratto scada al termine della stagione 2020-2021. [...]

Leggi l'articolo completo nell'edizione odierna del Corriere dello Sport - Stadio


© RIPRODUZIONE RISERVATA