Napoli e Gattuso: il retroscena nell'albergo di Firenze

Scene già viste tre anni fa: dall’ottimismo all’ansia, ma c’è voglia di reagire
Fiorentina: Gattuso in pole© FOTO MOSCA
Antonio Giordano
2 min
Tagsnapoli

CASTEL VOLTURNO - Come tre anni fa, però stavolta l’albergo è diverso: quando sembra che sia fatta, o possa succedere, mentre il cronometro si sta avviando impietosamente verso il novantesimo, le mani di chiunque finiscono nei capelli. Ma adesso non sono volate le sedie, magari qualche imprecazione al vento, e però dipende dal Napoli ora: vincere e basta, per lasciarsi alle spalle la Vecchia Signora e pure quei fantasmi che, chiaramente, aleggiano tra i pensieri sparsi d’una vigilia che si trasforma in un battito di ciglia da euforica a riflessiva, con un filo di paura che si avverte nell’aria.

Al minuto 88', proprio un istante dopo che la classifica avrebbe richiesto uno sforzo minimo al Napoli, gli sarebbe persino (forse) bastato perdere, fischio di Calvarese e silenzio dinnanzi al televisore, dove s’era appena radunata una squadra che insegue la Champions e che con Madame dovrà giocarsela sino al novantesimo (ma recupero incluso) dell’ultima giornata. Non è volata una mosca, o anzi sì, e sono ricomparse le ombre, perché adesso è vietato concedersi il minimo errore, se non si vorrà vanificare la rincorsa del girone di ritorno e starsene a raccogliere i cocci tra i rimpianti del passato.

Il Napoli sarà in Champions se dovesse essere capace di sfilare via da questa tormenta emozionale che ora sta avvertendo dentro di sè: ha messo assieme trentanove punti in diciassette partite e sa che non basterebbero se non ne arrivassero altri sei, tre stasera e tre nell’ultima con il Verona, evitando di smarrirsi proprio adesso. Chissà che notte sarà stata vissuta, se Gattuso sarà riuscito ad addormentarsi e a mandare a nanna, evitando l’uso di camomilla, la squadra, o se invece, come toccò a Sarri, avrà dovuto spiegare che bisognerà isolarsi, andare oltre, dimenticare e raccogliere rabbiosamente ciò che il caso, il fato o il destino ha spostato un po’ più in là.

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