Spalletti e le tre verità sul Napoli scoperte con il Lecce

Il secondo pareggio consecutivo in campionato dovrà far riflettere l’allenatore azzurro
Spalletti e le tre verità sul Napoli scoperte con il Lecce© ANSA
Pasquale Salvione
4 min

Il pareggio con il Lecce, il secondo consecutivo dopo quello di Firenze, ha fatto emergere tre verità di cui Spalletti dovrà tenere conto da qui in avanti per gestire il Napoli. La rivoluzione estiva sul mercato (fuori Ospina, Koulibaly, Tuanzebe, Ghoulam, Fabian Ruiz, Insigne e Mertens; dentro Sirigu, Kim, Ostigard, Olivera, Ndombele, Kvaratskhelia e Simeone) ha bisogno di tempo per essere digerita.

1) È presto per il turn over radicale

Spalletti, in coincidenza del primo impegno infrasettimanale, ha scelto di ricorrere a un ampio turn over, indispensabile per gestire un periodo così ricco di impegni (in 15 giorni dovrà sfidare Lazio, Liverpool, Spezia, Rangers e Milan). Sei cambi rispetto alla formazione tipo di questo inizio stagione (Ostigard, Olivera, Ndombele, Politano, Elmas e Raspadori) che hanno inevitabilmente tolto certezze alla squadra. È vero, come ha ricordato il prossimo avversario Sarri, che la rosa azzurra è molto profonda e permette di sbizzarrirsi ma, in questo momento, appare evidente che è ancora presto per stravolgimenti repentini. Ai nuovi, alcuni arrivati da troppi pochi giorni, va dato il tempo di inserirsi. A un turn over così radicale si potrà arrivare con il passare del tempo, adesso è prematuro.

2) La squadra si trova meglio con il 4-3-3

L’assetto scelto da Spalletti in avvio con il Lecce, il 4-2-3-1 con Raspadori a sostegno di Osimhen, non mette a suo agio la squadra. Sarà stata anche l’assenza del fosforo di Lobotka, ma per tutto il primo tempo di ieri il Napoli ha fatto solo possesso sterile (il Lecce ha tirato di più verso la porta nei primi 45’). Poca qualità nel fraseggio, poche imbucate, lentezza nella circolazione della palla. Il cambio modulo di Spalletti all’intervallo, con il ritorno al 4-3-3, ha ridato certezze e riportato la squadra in una comfort zone: da quel momento in poi è stato un assedio, con il Lecce schiacciato nella sua area per tutta la ripresa. È mancato il guizzo da tre punti, ma è stato un altro Napoli. Anche qui, come nel caso del turn over, è una sentenza parziale: al 4-2-3-1 ci si potrà arrivare con calma, per ora meglio restare con il 4-3-3.

3) Meret può essere il portiere di questo Napoli

Stasera a cena dopo le 20 e la chiusura del mercato finalmente potrà ritrovare il sorriso, lo stesso che ha mostrato ieri sera dopo aver parato un rigore al Maradona. Alex Meret ha dimostrato in questo avvio di stagione che può essere il portiere di questo Napoli. Le voci di mercato insistenti sull’arrivo di un nuovo numero uno lo hanno inevitabilmente messo in difficoltà, ma la risposta sul campo è stata da vero professionista. E il penalty parato con il Lecce può essere la svolta della sua stagione: ieri sera può essersi aperta una nuova fase, che magari lo porterà presto a firmare anche il rinnovo di contratto fino al 2027. Con tanti saluti a Keylor Navas.


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