Napoli, lungo stop per Rrahmani: chance per Ostigard

La lesione tendinea del difensore obbliga Spalletti a rivoluzionare la difesa. E non solo contro l’Ajax
Fabio Mandarini
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Amir Rrahmani sarà costretto a fare il tifo per i compagni fino alla sosta per il Mondiale: il suo 2022 sportivo è finito a Cremona, tornerà direttamente nel 2023. Il sospetto era nell'aria, si, ma la conferma è arrivata ieri dopo gli esami strumentali eseguiti dallo staff medico: lesione del tendine dell'adduttore lungo della coscia sinistra, la diagnosi. Un infortunio che, dal punto di vista dei tempi di recupero, richiede più o meno un mese: considerando che il Napoli giocherà l'ultima partita il 12 novembre con l'Udinese, il calcolo è piuttosto semplice.

Un'assenza importante, e anche molto, che costringerà Spalletti a rivedere sin da oggi la coppia centrale, e dunque una delle grandi certezze di questa prima della stagione. La questione della sua sostituzione, tra l'altro, non è per nulla scontata, ma a dirla bene i dubbi sono ovunque. In ogni zona del campo. Fermo restando una certezza: il recupero di Osimhen. Dal Liverpool all'Ajax. Comincerà dalla panchina, pronto a riprendere il discorso dal punto in cui lo aveva interrotto: una grande sfida di Champions al Maradona. Uno stadio tutto esaurito: oltre cinquantamila gli spettatori previsti, con duemila olandesi a coté, per la notte che vale la qualificazione agli ottavi.

La sostituzione

E allora, la terra dei quesiti. Dei punti interrogativi: il signor Luciano valuta, riflette, compone e scompone perché quella che andrà in scena fino a metà novembre sarà una maratona, più che una serie di partite. Nove in totale, bis con l'Ajax compreso, che Rrahmani sarà obbligato a seguire in borghese. Tra il divano e al massimo la tribuna: il problema muscolare rimediato domenica a Cremona gli farà saltare tutti gli impegni da oggi alla sosta, e dunque anche le sfide con i Rangers e il Liverpool in Champions, e poi quelle con il Bologna, la Roma, il Sassuolo, l'Atalanta, l'Empoli e l'Udinese in campionato.

Un bel guaio, non c'è che dire, alla luce del rendimento della coppia formata con Kim, ma le alternative esistono e sono di livello: Juan Jesus e Ostigard, ovviamente. La prima idea? Minjae dirottato sul centro-destra e Jesus nella sua posizione naturale: sì, è una possibilità che si fa largo e che ieri è parsa più gettonata rispetto alla soluzione norvegese-coreana andata in scena proprio dopo l'infortunio di Amir con la Cremonese.

Vai Zielo

Il dubbio, comunque, resta e resterà fino alla l'ultima riunione di oggi. Giornata di una rifinitura in programma al centro sportivo di Castel Volturno dopo la serata libera: già, ieri niente ritiro e appuntamento per il gruppo all'ora della colazione. Quello tra Jesus e Ostigard non è l'unico testa a testa (tra amici): Olivera-Mario Rui e Lozano-Politano sono altre storie che stuzzicano riflessioni relative ai minuti accumulati e alla prospettiva della prossima partita - ravvicinata - in agenda domenica con il Bologna. A centrocampo, rispetto a domenica, tornerà Zielinski con Lobotka e Anguissa; nel tridente conferme per Raspadori e Kvara.


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