Questo scudetto non è napoletano

A un passo dal sogno, l’eterno conflitto del Nord contro il Sud
Questo scudetto non è napoletano© ANSA
Mimmo Carratelli
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Confusione, straniamento, napoletanità, napolitudine, napoletaneria e paparacchiò allo chalet di Peppino cameriere a Mergellina. Ci stanno scippando lo scudetto, proclama don Ciccio portiere di palazzo. Voi che dite, interrompe Salvatore pittore di alici. Ci hanno dato 15 punti di penalizzazione, domanda Saverio Malaspina ragioniere. Ma quelli si tolgono, assicura Giacomo Frollo pasticciere alla Pignasecca. Si danno e si tolgono, sottolinea Gennaro Piromallo salumiere. Ma che è successo, chiede don Peppino parcheggiatore allusivo. 
È successo che questo scudetto non è napoletano, lo dicono tutti, riferisce don Ciccio portiere di palazzo. Scudetto made in China, ipotizza Carmelo Mirabello regista di teatro popolare. Scrivono sui giornali e dicono in televisione che non è napoletano, conferma don Ciccio portiere di palazzo. Effettivamente, non può essere napoletano, riconosce Salvatore pittore di alici. Una città disorganizzata e caotica, inconcludente e quaquaraquà non può vincere uno scudetto perfetto, conviene Pasquale Pazienza giornalista on-line. E allora che fanno, chiede Carminiello-a-rezza pescatore di fravaglia. Lo assegnano a Castelvolturno, annuncia don Ciccio portiere di palazzo. 
Una volta che vinciamo qualcosa, ce lo tolgono, si lamenta Enrico Pignatiello baritono mancato al San Carlo. Dicono anche che siamo i soliti, che stiamo sempre a piangere sugli arbitraggi, che parliamo sempre di complotti del Palazzo, siamo delle merde ed è giusto che ci mangino il cuore, conferma Saverio Malaspina ragioniere. Ci stanno cazzianno tutti i giorni, vergognatevi, tornate ai vostri mandolini, non siete degni di questo scudetto, questo è uno scudetto non napoletano, così dicono, conferma don Ciccio portiere di palazzo. Non perdono occasione per farci la predica, ammette Salvatore pittore di alici. 
Ma vedete voi a maronn, vinciamo il campionato e ci fanno ‘na munnezza, si lamenta Giacomo Frollo pasticciere alla Pignasecca. Vi ricordate quando vincemmo il primo scudetto, chi lo vinse il primo scudetto, chiede don Ciccio portiere di palazzo. Maradona lo vinse, esclama don Peppino parcheggiatore allusivo. Lo vinse la camorra, afferma don Ciccio portiere di palazzo. E quando poi perdemmo lo scudetto contro il Milan, insiste Salvatore pittore di alici. Silenzio imbarazzante. Lo perse la camorra, replica Salvatore pittore di alici. 

La differenza con il nord

Allora questo scudetto non è napoletano perché non c’è la camorra, conviene Gennaro Piromallo salumiere. È così, conviene don Ciccio portiere di palazzo. È uno scudetto senza la camorra, dice Saverio Malaspina ragioniere. Dunque, non è napoletano, hanno ragione, riconosce don Peppino parcheggiatore allusivo. Se non c’è almeno la camorra non può essere uno scudetto napoletano, conviene Totonno Speranza direttore di centro commerciale. Il Nord ha sempre ragione, ammette don Peppino parcheggiatore allusivo. Al Nord non c’è la camorra e quando vicono gli scudetti nessuno può dirgli niente, conclude don Ciccio portiere di palazzo. 

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