Retroscena Osimhen: tutto quello che è successo con il Napoli dopo aver visto il video social

Il giocatore pretendeva dal club scuse pubbliche dopo i video su TikTok. E il rinnovo ora sfuma: Osi e il club non sono mai stati così lontani
Fabio Mandarini
6 min

Dal tiki-taka dello scudetto al caso TikTok è stato un attimo. Troppo poco, troppo breve, troppo tutto: sono stati sufficienti 29 secondi per scatenare il Socialgate e cancellare - letteralmente - le immagini di una storia lunga ormai tre anni, quattro stagioni di calcio, 108 partite, 63 gol, il titolo di capocannoniere e la vittoria del campionato dopo 33 anni. Quanta strada, vero? Eppure, Victor Osimhen e il Napoli non sono mai stati così lontani: un video di 15 secondi e un altro di 14 pubblicati sull’account TikTok ufficiale del Napoli hanno innescato una serie di reazioni che hanno aggravato la frattura tra l’attaccante e il club fino a renderla quasi insanabile. Quasi, appunto: nel calcio (e nella vita) non si sa mai, ma in questo momento Osi e il club sono distanti anni luce. La tensione era già notevole dall’estate, considerando il mancato accordo in merito a un rinnovo che a questo punto sembra irrimediabilmente compromesso, ma poi Victor s’è incavolato di brutto dopo aver visto i due video: il primo in cui, sinteticamente, viene paragonato a un cocco, a una noce di cocco, con tanto di canzoncina e slogan: «I’m a coconut». Il secondo, invece, è montato con le immagini di lui che chiede il rigore a Bologna con una vocina stridula a metà tra Titti il canarino e Barbie Girl (la canzone), e poi lo sbaglia. Osimhen li ha visti, come milioni di persone in tutto il mondo, e si è irritato tremendamente; si è sentito preso in giro, ridicolizzato e ha chiesto a più riprese di rimuoverli immediatamente per un paio di giorni. Ma i tempi di reazione non sono stati ritenuti rapidi. E così martedì è esploso definitivamente a fine allenamento. Dopo la rifinitura al Maradona. Il tutto, tra l’altro, appena ventiquattro ore dopo il chiarimento con Garcia per la contestazione plateale della sostituzione al Dall’Ara con tanto di suggerimento tattico: tensione su tensione. Il suo manager, Roberto Calenda, ha definito la storia «non accettabile» e ha twittato così: «Il filmato deride Victor, crea un danno serissimo e si somma al trattamento che il ragazzo sta subendo nell’ultimo periodo tra processi mediatici e fake news. Ci riserviamo la valutazione di intraprendere azioni legali ed ogni iniziativa utile a tutelare». Victor, poco dopo, ha fatto sparire dal suo profilo Instagram quasi tutte le foto con la maglia del Napoli, comprese quelle della festa scudetto, salvandone tre contenute in un post pubblicato dopo la doppietta a Frosinone. Salve anche quelle con la seconda maglia del primo scudetto, stagione 1987-1988, bianca e con il numero 10 di Maradona. I tifosi l’hanno presa malissimo e hanno reagito con una valanga di commenti: ramanzine, insulti, panico, tristezza. Di tutto. La solidarietà per il caso dei video, invece, è stata pressoché totale.

Osimhen e la richiesta di scuse pubbliche

Osi, tra l’altro, avrebbe gradito un comunicato di pubbliche scuse, ma il club ha ritenuto sufficienti quelle in privato. E così il suo umore è peggiorato. Ieri è diventato virale anche il video del suo arrivo in hotel, per il ritiro pre partita: Demme tende il braccio per dargli il cinque, lui tira dritto, s’infila dentro senza ricambiare e Demme resta con il braccio appeso. Stupito. Ignorati anche Zielinski, D’Avino e il nutrizionista. A tavola, in occasione del pranzo, Victor ha parlato e partecipato normalmente con i compagni, anche se a tutti è parso pensieroso e nervoso.

Il futuro di Osimhen è lontano dal Napoli

Il presente non è roseo, insomma, e il futuro difficilmente sarà azzurro: di rinnovo non si parla più da un po’, accordo sfumato e parti sempre più distanti: De Laurentiis a casa sua, Calenda a casa sua. E Osi con il contratto in scadenza nel 2025: a giugno sarà a un passo dallo status di parametro zero e tutti i pretendenti sono seduti ad aspettare la valutazione di Adl. Inevitabilmente diversa dai 200 milioni dell’ultimo mercato. Una cessione a gennaio, al momento, è da escludere, ma è ovvio che bisognerà chiarire il rapporto e instaurare quantomeno una serenità di facciata che permetta di arrivare a fine campionato senza ulteriori tensioni tremendamente dannose per la squadra. Nel frattempo, tanto per restare in tema, la compagnia Ryanair ha pubblicato sul profilo TikTok un video promozionale dei voli per Londra con Osimhen sull’aereo che indica la rotta verso la capitale britannica. Patria del Chelsea. Non lontana da Liverpool e da Manchester (United). E poi c’è sempre l’Arabia, certo: ad agosto la tentazione è stata notevole.

La giornata di De Laurentiis

Per la cronaca: ieri De Laurentiis è arrivato a Napoli, si è riunito con tutti i dirigenti in albergo per fare il punto sulla situazione - l’ad Chiavelli, sua figlia Valentina, il club manager Sinicropi, il responsabile marketing Bianchini e così via - s’è fatto prendere le misure per un abito sartoriale e poi è andato allo stadio per la partita con l’Udinese. I social media manager, compreso l’autore dei post, se la sono cavata con un cazziatone: per il momento nessuna conseguenza irrimediabile. Nessuna testa è caduta come le noci di cocco dagli alberi. Reali o virtuali che siano.


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